PERDONO..

Perdono
 
perché io non son sottomessa
una che piega il ginocchio sul male
e, cosa inaudita,
chiama l’arroganza per nome.
 
E son scellerata
giro intorno alla verità
come un’ape intorno al suo favo.
E poi perché son implacabile
con le mie istanze di pace
amo provocare, essere schietta,
proprio per fare “male”.
 
E lucido le scarpe del giusto
ho la strana mania di rovistare cassetti
dentro coscienze tiranne,
che non mi lascian passare.
 
‘Diritto alla privacy’, dicono.
Cos’è la privacy?
Un dogma della libertà?
la mia è stata linciata.
 
Perdono anche perché
io non so profanar soglie altrui
e la mia innocenza non è inganno,
non è scalpo da esibire come trofeo.
 
E poi son guastafeste
insolente
responsabile di piani falliti
di utopie scritte con l’inchiostro dell’abominio.
Perdono anche perché
io non sono perfetta,
Dio basta a se stesso..
 
E poi perdono, perdono
perché i sentimenti per me
non sono affare di Stato,
ma un conto serio, privato.
 
Perdono infine per l’intransigenza,
perché su sacri valori
io non voglio giocare,
sul rispetto voglio esagerare,
e trattandosi di libertà,
meglio approssimare per eccesso.
 
maggio 2003