ANCORA INCERTEZZE SUL DESTINO DI ALITALIA, EASYJET SI SFILA DALLA TRATTATIVA

DI VIRGINIA MURRU

 

Sembrava cosa fatta, non propriamente scontata, ma Easyjet fino a poche settimane fa appariva seriamente motivata nei confronti della Compagnia italiana. Poi il ripensamento, il passo indietro, e un’altra porta chiusa alle spalle. La Compagnia  Airline Company Limited ha preferito non rischiare, nonostante le buone prospettive, e la presenza dello Stato. La low cost britannica si è pertanto ‘sfilata’ dalla trattativa, rilasciando una breve e stringata dichiarazione:

“Sulla base dei colloqui avuti di recente con Delta Airlines e Ferrovie dello Stato, che miravano alla costituzione di un consorzio, e alla valutazione delle opportunità per le future operazioni di Alitalia, la nostra Compagnia ha deciso di ritirarsi dalla trattative.” E aggiunge: “In ogni caso il mercato italiano resta privilegiato per Easyjet, in particolare per tre città: Milano, Venezia e Napoli. Gli investimenti non si fermeranno sul mercato italiano, sono previste anzi nuove rotte.”.

L’aviolinea del resto in Italia ha una consistente ‘fetta’ di mercato: trasporta quasi 19 milioni di passeggeri all’anno, con un impiego di personale, tra assistenti di volo e piloti che si aggira sulle 1.400 unità; i contratti di lavoro applicati sono italiani.

Non è ancora chiarissima la ragione che ha portato i britannici a desistere e a ritirarsi. Evidentemente, dopo settimane di incontri, le conclusioni, sia sul nuovo assetto della governance che l’aspetto puramente commerciale, non hanno convinto il management. Si ipotizza una mancanza d’intesa dovuta alla richiesta d’accesso per l’hub su Milano, ma non ci sono dichiarazioni ufficiali che lo confermano.

Ha confermato il suo interesse invece Delta Airlines, la quota dovrebbe essere intorno al 15%, nei giorni scorsi ci sono stati incontri importanti negli Stati Uniti tra l’Amministratore Delegato di FS, Gianfranco Battisti, e il Ceo di Delta, Ed Bastian, il quale ha espresso la volontà di un impegno serio, con l’obiettivo di rilanciare Alitalia. Il proposito è anche quello di mantenere in futuro la partnership con la compagnia italiana, con la quale in passato c’è stato un lungo percorso di collaborazione.

Gli accordi dovrebbero essere siglati a breve, entro aprile; il vice premier Luigi Di Maio sembra orientato a coinvolgere anche alcune aziende partecipate. Ferrovie dello Stato parteciperebbe con una quota non superiore al 30%.

Intanto l’Associazione Nazionale Piloti ha espresso preoccupazione per il ritiro di Easyjet dalla trattativa, e per il clima d’incertezza che ancora serpeggia intorno agli accordi, non ci sono punti fermi per i dipendenti, e  per lunedì è stata annunciata una manifestazione di protesta.

Lo ha dichiarato anche il presidente Anp, Marco Veneziani: “si va avanti senza alcuna reale certezza, il rischio per l’occupazione è più che mai presente, per questo ci saranno 72 ore di sciopero, le prime 4 ore sono state programmate per il 25 marzo prossimo. E’ necessario che il ministro Di Maio dia seguito alle promesse, metta mano al dossier Alitalia e sciolga tutti i nodi che impediscono di concludere la trattativa,  in ballo c’è il lavoro di 12 mila dipendenti.”

Gli fanno eco i sindacati, che dichiarano al riguardo: “Attesa dannosa e piena di incognite. Il tempo passa e da una parte aumenta il rischio di vanificare quanto fatto di buono dai Commissari, dall’altra di perdere la preziosa occasione del tradizionale picco estivo del traffico aereo, a causa dell’assenza di un piano industriale”.