MEF. MIGLIORA IL FABBISOGNO NEL 2019: -2.800 MLN RISPETTO AL 2018

DI VIRGINIA MURRU

 

Il fabbisogno del settore statale si chiude a dicembre 2019, in via provvisoria, secondo il comunicato stampa del Mef, con un avanzo di 9.700 milioni, ossia in diminuzione rispetto a dicembre 2018, che si chiuse a 12.506 milioni di euro (cala così di 2.800 milioni).

Il fabbisogno del settore statale relativo al 2019 è di 41.780 milioni, dunque in miglioramento rispetto ai 45.218 milioni dello stesso periodo lo scorso anno.

Le ragioni del miglioramento, lo rende noto il Mef, sono dovute al fatto che il saldo ha beneficiato di maggiori incassi fiscali, i cui proventi riguardano la seconda e ultima rata del 2019 della definizione agevolata delle cartelle esattoriali – così come previsto dal D.L. 119 del 2018, la cosiddetta Rottamazione ter – e le entrate derivanti dalle aste delle quote di CO2.  

 Per quel che riguarda la spesa, in rilievo la ricapitalizzazione della società AMCO (ex SGA), spiega il Mef, per mille milioni; il prestito destinato ad Alitalia, 400 milioni, e ulteriori prelievi dagli Enti territoriali.

In diminuzione risulta la spesa per interessi sui titoli di Stato, di circa 250 mln. Nel 2019, il fabbisogno annuale del settore statale nel 2019, in generale ha potuto beneficiare di superiori incassi fiscali e contributivi, maggiori utili e dividendi, rispetto al 2018 versati dalla Banca d’Italia e Cassa Depositi e Prestiti, nonché maggiori accrediti dall’Unione Europea ai Fondi di rotazione.

Sul versante delle spese si rileva nell’anno in corso (2019) un aumento dei prelievi dai conti di tesoreria relativi agli Enti previdenziali ed Enti territoriali, oltre ad un incremento della quota di partecipazione dell’Italia al Bilancio comunitario.

In diminuzione risulta la spesa per interessi sui titoli di Stato, con una diminuzione intorno agli 800 mln, rispetto al 2018.