MALTEMPO IN LIGURIA: PER FORTUNA NON E’ SUCCESSO NIENTE

DI NELLO BALZANO

Questa è la frase che ogni fine estate i liguri sperano di poter dire il giorno successivo a quello della diramazione di un’allerta meteo. Insomma nonostante le previsioni si erano spinte sino al colore “rosso” per alcune zone, quello più preoccupante, si può dire che ‘a nuttata è passata senza seri problemi.
Adesso arriva il momento delle lamentele, di chi in questi frangenti deve adoperarsi per evitare il peggio, quindi, per primi i commercianti del centro di Genova, costretti ad abbassare le serrande anticipatamente, i tifosi che hanno dovuto rinunciare alla partita della Sampdoria contro la Roma, per fortuna nell’elenco non ci sono gli interessati alle lezioni scolastiche, non ancora iniziate.
Poi ci sono le schermaglie politiche, si inizia con l’atteggiamento bipartisan di evitare accuse di esagerazione o il rinfacciarsi la presenza dei problemi per le gestioni degli anni precedenti, durante le precipitazioni annunciate, quindi, adesso le “danze” possono partire, dal momento che fortunatamente non si devono piangere vittime o gravi danni.
Qualche allagamento, disagi nei trasporti ferroviari per un fulmine sulle linee elettriche, 3500 scariche atmosferiche soprattutto in mare, è andata bene, ed è difficile anche in questo caso affermare che forse si è esagerato negli allarmismi, si rischia di essere tacciato per polemico, in parte con qualche ragione, resta però il problema di una regione che in questi ultimi anni non ha visto investimenti in prevenzione, di una esagerata cementificazione in un territorio unico per le sue caratteristiche, boschi e parchi che non ricevono le giuste cure, nonostante la loro fondamentale importanza nel drenare eccessi di precipitazioni, senza sottovalutare gli incendi estivi, che uccidono migliaia di piante con le loro radici, unico rimedio per fermare le frane.
La Liguria come tante altre regioni paga nella crisi anche questi effetti, la parola d’ordine è ormai diventata emergenza, di conseguenza i costi aumentano e non si risolverá mai il problema definitivamente, nonostante i cambiamenti climatici siano ormai compresi; la natura si adatta e noi non riusciamo ad adattarci ad essa, ed è triste che tra le motivazioni dobbiamo principalmente metterci la carenza di fondi.
“Adda passá anche chesta nuttata” e sta diventando sempre più lunga.