L’ART. 18 MODIFICATO DALLA MINISTRO FORNERO COLPISCE ANCHE I LAVORATORI DI SKY

DI NELLO BALZANO

Dietro quelle immagini trasmesse in televisione nessuno di noi spettatori comuni percepisce il grande lavoro di preparazione, la maniacale cura di ogni piccolo particolare.
Non riusciamo ad apprezzare il perfetto tempismo nella commutazione di una telecamera, l’apertura di un determinato microfono, la luce sul volto del presentatore, perché deve essere così, chi opera nel settore deve far apparire tutto naturale, spontaneo
Allora nel nostro immaginario lo studio che ospita una determinata trasmissione è qualcosa di stabile, creato solo per quello, mentre spesso è frutto di allestimenti in poche ore che non devono trascurare nessun particolare, certo la tecnologia, l’evoluzione di effetti realizzati con i computer hanno agevolato nel tempo, tanto da far apparire ai nostri occhi enormi dei piccoli spazi.
Tutto questo per dire quanto sia particolare l’attività dei tecnici televisivi, e come spesso la loro professionalità non può essere trasferita in altri settori semplicemente, vale per chi si occupa della gestione amministrativa, ma maggiormente chi è nel settore tecnico.
In questo secondo caso, spesso non è sufficiente un titolo di studio, entra in gioco la passione coltivata magari fin da ragazzo nella piccola emittente locale, che ti porta ad entrare in contesti più importanti, perché, è come tanti lavori, diventata qualcosa di importante nella vita.
Sicuramente solo chi opera nel settore sa cogliere questi aspetti che vanno al di là dell’importante aspetto economico, dello sconforto che puó sopraggiungere a chi è impegnato come tecnico invisibile, quando un piccolo errore interrompe una perfezione studiata a tavolino, senza dimenticare i problemi e le incomprensioni che possono nascere per un microfono rimasto aperto nel momento sbagliato.
Insomma dietro le star televisive un mondo nascosto che non deve trascurare niente perché deve saper dare il meglio sempre, fatto di lavoratori come tanti che non riescono ad aver la dovuta solidarietà, quando l’azienda mette in atto duri provvedimenti nel rispetto di norme modificate nel silenzio e nella distrazione di tutta la politica e sindacato.
Anche i lavoratori di SKY sono stati colpiti dalla mannaia dell’art. 18 modificato durante il governo Monti, per mano della ministro Fornero: si può essere licenziati anche in presenza di forti utili economici, se la posizione occupata non risponde alle politiche economiche complessive. In breve la decisione di ampliare la sede milanese evidenzia una passività in quella romana, logica vorrebbe che gli utili complessivi della azienda debbano servire a compensare, a tutela della parte piú debole, i dipendenti.
Non si riesce a comprendere il perché di un governo che aveva il compito di gestire la crisi economica guardando soprattutto all’aspetto occupazionale, il vero motore dell’economia nazionale, abbia creato un dispositivo a solo vantaggio dell’impresa, ma ciò che piú deve destare indignazione è il silenzio della politica, soprattutto a sinistra che dovrebbe con tutti i mezzi agire per il ripristino della tutela della dignitá dei lavoratori umiliata pesantemente nella cancellazione di diritti fondamentali, non privilegi.
In tutto questo l’opinione pubblica distratta e spesso annoiata da discussioni sterili, non vede piú i danni provocati da licenziamenti ingiusti, condizionata da un’informazione che sempre piú non si occupa dei problemi dei lavoratori, perché ritenuti “fortunati” per il presunto unico privilegio di una busta paga a fine mese, gli anni di sacrificio spesi per costruire una legittima posizione cancellati da interventi legislativi senza un senso logico.