IL TEMPO CANCELLA E I LAVORATORI RIMANGONO SOLI

DI NELLO BALZANO

Scorrendo i post mi sono apparsi diversi pensieri dei lavoratori della centrale termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure, che in questi giorni devono prendere atto della fine della loro lunga battaglia per difendere i loro posti di lavoro.
Una giusta rabbia nel dover commentare l’ultimo passaggio che ha riguardato i 7 loro colleghi che hanno perso definitivamente ogni speranza.
Più volte mi sono trovato a parlare di quella vicenda nella comoda posizione di chi non ha problemi per il suo lavoro, ma l’impotenza di non poter fare niente se non limitarmi a parlarne inutilmente.
Il tempo scorre e cancella tutto per chi si limita ad osservare e non riesce ad entrare nel loro stato d’animo, perché bisogna viverci dentro per capire e anche io come tanti non potevo esserne direttamente coinvolto per comprenderlo anche sommariamente.
Migliaia di posti di lavoro persi in questi anni, non occupazioni come le tante precarie di oggi, che sembrano essere ormai le uniche possibilità nella rassegnazione di tanti in questi giorni , ma professionalità che garantivano benessere per loro e nello stesso tempo ricchezza per una provincia piccola come Savona, che si giovava di una grande potenzialità industriale.
Non ho parole per dire che sono solidale con chi ha perso un’occupazione sulla quale contava e mai immaginava dover vederla svanire così, solo una cosa ci tengo a dire in merito alla vicenda Tirreno Power: evitiamo per quanto possibile noi che viviamo di lavoro di giudicare, di entrare nel merito di aspetti distanti dalle nostre conoscenze, di entrare a far parte di tifoserie estreme.
I lavoratori devono stare sempre e solo con gli altri lavoratori, tutto il resto giudichiamolo sapendo che l’opinione pubblica condiziona determinate scelte, spesso a danno dei più deboli.