IL LENTO ED INOSSERVATO RITORNO DEL FASCISMO

DI PIERLUIGI PENNATI

Al di là delle polemiche e delle questioni intorno alle modalità di voto e di elezione i risultati elettorali hanno portato alla luce un dato eclatante: nascosto sotto le ceneri del ventennio covano ancora le braci del fascismo.

Il dato è oggettivo, a queste elezioni si sono presentate, oltre a quelle dei grandi partiti e quelle civiche, almeno altre quattro liste tendenti all’estremo: Casapound Italia, Italia Agli Italiani (FN), Potere Al Popolo e Partito Comunista.

Seppur agli antipodi politici, nei rispettivi siti web non si possono davvero individuare molte differenze, sia all’estrema destra che all’estrema sinistra i temi del lavoro, della solidarietà sociale e dell’immigrazione, pur visti in modo differente giungono alle stesse conclusioni: sostenibilità e diritti.

Ma veniamo ai dati: alle liste uninominali della Camera i voti per per Casapound Italia sono stati 310.793, corrispondenti allo 0,94% dei votanti, 126.207 per Forza Nuova di Italia Agli Italiani, corrispondenti allo 0,38%, mentre per Potere al popolo 370.320, 1,13%, e per Partito Comunista 106.182, lo 0,32%.

I totali fanno 437.000 voti per il lato più estremo della destra e 476.502 per quello più estremo della sinistra, con uno scarto in favore di quest’ultima di soli 39.502, lo 0,13%, ed una differenza tra i due schieramenti dell’8,29%.

Al senato una situazione simile: Casapound Italia, 258797 voti, 0,85%, Forza Nuova con Italia Agli Italiani 149694, 0,49%, Potere al popolo 319094, 1,05%, e Partito Comunista 101230, 0,33%, con totali di 408.491 voti, 1,34%, all’estrema destra e 420324 voti, 1,38%, all’estrema sinistra.

Uno scarto ancora una volta favorevole alla sinistra, ma decisamente più esiguo, pari solamente a 11.833 voti, lo 0,04%, ed una differenza di solo il 2,81% tra i due schieramenti.

Questi incontrovertibili dati, certificati dal Ministero dell’Interno dicono una serie di cose, la prima sicuramente che il fascismo non è morto, come detto da Salvini e Berlusconi, ma ancora cova sotto la cenere del ventennio , sopravvivendo, come le braci del celebre romanzo di Sandor Marai, in una preoccupante sospensione, forse nell’attesa del ritorno di un’occasione per potersi in qualche modo “vendicare”, proprio come descritto dall’autore nella sua opera.

Ma se questi sono i dati, come mai nessuno se ne è accorto?

Beh, non proprio nessuno in effetti: l’emittente televisiva britannica Channel 4, attiva dal 1980, nella sua pagina dedicata alle notizie dall’estero il 1° marzo titolava: “Il fascismo in Italia: i fricchettoni fascisti cercano di riportare Mussolini alla ribalta.”

Un filmato di dieci minuti pubblicato nel loro con il commento eloquente del corrispondente dall’Italia Paraic O’Brien: “La rinascita dei movimenti ispirati al fascismo ha fatto parte della caotica campagna elettorale italiana.

La combinazione di un’economia in difficoltà e l’afflusso massiccio di migranti e rifugiati negli ultimi anni hanno creato terreno fertile per la retorica ultra-nazionalista. Channel 4 News ha trascorso un po’ di tempo con un piccolo ma ambizioso partito politico chiamato CasaPound che, nel nome del fascismo, sta cercando di farlo entrare in Parlamento per la prima volta dalla fine del governo italiano di Mussolini.”

I servizio è realizzato con telecamera visibile, di fronte alla quale gli attivisti alla domanda “Sei fascista?” non esitano ad ammettere apertamente: “Si, sono fascista”.

Basta questo per configurare il reato di apologia di fascismo?

Se si, il ministro dell’Interno dovrebbe intervenire nei confronti dei responsabili, ma soprattutto, dovremmo ripensare agli strumenti per arginare il fenomeno, che non dovrebbero essere solo repressivi, perché la repressione è un atto tipicamente fascista, ma educativi.

La differenza maggiore di voti registrati alla camera indica ragionevolmente che una popolazione di 28.509 giovani è attratta dal miraggio di un ordine impartito da loro stessi agli altri.

Nel video tre giorni trascorsi con gli attivisti neofascisti che trascorrono molto tempo in aiuto della povera gente italiana e bianca.

Buone azioni che in vista delle elezioni potrebbero persino aver attratto qualche voto in più.

Oltre a questo visite gratuite e collette alimentari con gli stemmi del partito bene in vista e le immancabili effigi mussoliniane con poster, anelli e gadget di ogni tipo in un clima di favolistico surreale.

Lo scarto elettorale minimo tra estremi sancisce anche il fallimento della missione della sinistra spinta: l’ostentazione di solidarietà a tutti i costi non fa accoliti, diventando persino controproducente.

Grandi manifestazioni della sinistra radicale in piazza sembrano produrre molto rumore per nulla, mentre piccole cose solidali e messaggi trasmessi sottovoce apparentemente producono più o meno lo stesso risultato nella disattenzione più totale delle masse sensibili più al fantacalcio che alla società reale.

Qualche giorno fa un uomo è morto nel sonno per cause probabilmente naturali. Era un calciatore conosciuto e stimato, ricco e bianco.

Nessun giallo, nessun allarme, solo un giovane morto, per il quale una grande città ha subito dichiarato il lutto cittadino.

Nella stessa città un altro uomo moriva, questa volta per cinque colpi di pistola sparati a bruciapelo e senza una apparente ragione, se non quella di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato e, forse, ma solo forse, aver avuto la pelle nera ed essere stato così un bersaglio più facile nella mente di un pazzo depresso.

La rabbia di chi ha lo stesso colore della pelle ha fatto rovesciare vasi nelle vie del centro e sfilare rumorosamente in corteo, eppure quei vasi sono stati più importanti della ragione per cui sono stati rovesciati, della rabbia che hanno permesso di scaricare alle persone infuriate, come se dovessimo oggi solo processare chi ha barbaramente appeso Mussolini per i piedi in Piazzale Loreto e non riconoscere il buio ma comprensibile gesto storico.

La città era Firenze e per l’omicidio di Idy Diene nessun lutto cittadino, anzi, tre arresti per gli sputi indirizzati al sindaco Dario Nardella durante il presidio organizzato dai senegalesi al ponte Vespucci per ricordare il fatto, per Davide Astori, invece, 10mila persone che cantano cori in Santa Croce e si è addirittura fermata la cosa più sacra agli italiani dal dopoguerra: il campionato di calcio.

Abbiamo dimenticato il fascismo, ma il fascismo non si è dimenticato di noi, cova ancora sotto le sue ceneri, non è stato annullato, solo confinato e se non sapremo dare risposte positive alla res publica potrebbe tornare in ogni momento.

Le soluzioni trovate negli ultimi anni dai governi sono state tutte nella direzione indicata da Mussolini, limitazioni di libertà, di diritti, di giustizia, sociale e non, mentre non vi è stata la stessa attenzione per il welfare state e per le esigenze dei più deboli che sono stati, invece, resi ancora più deboli e sfruttati.

Solo con un’inversione di tendenza potremo recuperare la nostra libertà, ottenere giustizia e vedere riconosciuti i nostri diritti.

La politica ha le sue colpe, ma la democrazia impone la partecipazione dei cittadini.

Nella nostra nazione non abbiamo un sistema di democrazia diretta a protezione del popolo, quindi dobbiamo fare tutti una sforzo maggiore di partecipazione alla vita politica del nostro paese.

Le deleghe in bianco portano solo ingiustizie e queste elezioni osservate dagli estremi e non solo dal centro, lo dimostrano.