GENOVA: VIETATO ROVISTARE NEI CASSONETTI. INUTILE E DISUMANO PROVVEDIMENTO

DI NELLO BALZANO

È di ieri la notizia che la giunta comunale di centrodestra di Genova, nella persona dell’assessore Stefano Garassino decide di emettere una delibera ove è deciso che si applicherà una sanzione pari a 200 euro per chi sarà sorpreso a rovistare nei cassonetti della spazzatura, anche in caso di bisognosi in cerca di cibo.
L’opposizione del PD e diverse associazioni di volontariato si trovano quindi dopo aver preso posizione in passato contro un’altra decisione del medesimo assessore, che prevedeva la schedatura di chi in città chiedeva l’elemosina, a dover giustamente contestare questa decisione che prevalentemente colpisce i tanti clochard, ma soprattutto l’inutilità di una sanzione che non potranno mai pagare, insomma l’inutile repressione, ma con l’obiettivo chiaro di nascondere sotto il tappeto la “polvere” sollevata dalla miseria, così come previsto dal famigerato decreto Minniti – Orlando a tutela del “decoro” urbano, richiamato dallo stesso assessore nelle sue repliche.
Nei giorni che l’ISTAT comunica l’aumento della povertà pari alla drammatica cifra del 23% della popolazione italiana, c’è chi pensa, e non si tratta di casi isolati ma sempre più diffusi, di risolvere il problema alla radice, non contrastando l’aumento della povertà, ma i poveri.
Perché è più semplice, certo inizialmente attiri le proteste, i post di indignazione sui social, ti tocca magari rispondere o allontanare il giornalista che, nello stile ormai conclamato del business mediatico della ricerca della notizia ad effetto, ti perseguita con le sue “insinuanti” provocazioni, ma poi tutto passa, si dimentica.
È la politica del futuro, a tutti i livelli dal piccolo locale al nazionale, costa più apparire o risolvere? Sicuramente la seconda soluzione è più onerosa, soprattutto in anni di tagli ai bilanci non puoi permetterti politiche improntate alla solidarietà, è cinico sostenere queste tesi, ma è la realtà di tutti i giorni davanti ai nostri occhi.
Si realizzano campagne elettorali efficaci nei risultati su questi temi, il parlare di lavoro, di redditi bassi oggi non raggiunge il bersaglio, soprattutto perché non hai da proporre soluzioni valide, allora è più semplice mettere all’indice chi condivide l’aria che respiriamo tutti, ma non è “gradevole” alla vista, tanto non reagirà mai, soprattutto non comprenderà mai il perché di tanto astio contro di lui.
Si è divagato forse troppo, ma è inevitabile se si vuole cercare di dare una risposta che non sarà mai esaustiva ai problemi legati alla povertà, abbiamo parlato di Genova, però, ed è impossibile non ricordare Don Andrea Gallo, la sua vicinanza alla città, la sua grande opera verso gli ultimi, ma anche le sue sacrosante proteste contro il potere politico e non solo, quando questi non sapevano rispondere alle esigenze della società genovese, una particolare figura di una sinistra che oggi manca, manca molto.