“EPPUR SI MUOVE”: TORNARE INDIETRO É POSSIBILE

DI PIERLUIGI PENNATI

 

Il metodo scientifico, o sperimentale, fu inventato da Galileo Galilei, un italiano, consiste nella raccolta di dati empirici e di analisi matematiche rigorose che dimostrino la loro associazione e comprovino le teorie.

Stavamo relativamente bene e ci hanno detto che saremmo stati presto in crisi se non avessimo fatto qualcosa.

Così abbiamo trasformato tutto in denaro, incluso welfare e diritti, e compresso la spesa pubblica introducendo sacrifici per le classi meno abbienti, la massa più grande e costosa.

Per fare ciò abbiamo prima unificato le banche, così che potessero investire il nostro denaro senza troppo controllo in cambio di “interessi” economici, poi abbiamo aumentato la “mobilità orizzontale” del mercato del lavoro, vale a dire la precarietà nell’intento di incentivare i “furbetti” a lavorare di più e produrre di più, e siamo entrati trionfanti nella “grande unione monetaria”, l’Europa, che ci doveva garantire stabilità e futuro.

Non ha funzionato: l’economia non è migliorata e le banche hanno cominciato a perdere il denaro dei risparmiatori, finalmente disponibile, in speculazioni sbagliate, ma per fortuna le abbiamo salvate sacrificando questi ultimi, così che i banchieri potessero continuare ad investire il denaro degli altri, che poi, se speculazione comporta anche rischio, di fatto abbiamo finanziato con denaro pubblico il rischio già corso dai potenti privati ed anche quello ancora da correre.

Ma anche questo non è bastato ed i “mercati”, che crescono sugli “interessi”, sono rimasti precari.

Nel frattempo la legge Biagi e la cancellazione dell’articolo 1 della legge 1369/60 permetteva il subappalto, ma anche il sub-subappalto senza fine, di attività primarie, precedentemente vietato, così che il costo del lavoro si potesse ridurre ancora.

Questo ha attratto mano d’opera a basso costo dall’estero e provocato l’allontanamento dei giovani già presenti dai lavori “umili”, che prima erano quelli meno importanti ed ora sono quelli dove ti umiliano, con il risultato che se ricevete un pacco a casa vostra con tutta probabilità ve lo porterà un peruviano o un pachistano, mentre i nostri figli fanno le consegne in Germania ed Austria.

Così la precarietà aumenta, i salari si abbassano e quelli che una volta erano diritti sono sacrificati per il profitto che cerca di risanare una spesa e dei conti che, invece, non ne vogliono proprio sapere di guarire.

In questo contesto, però, un dato è in crescita e non è positivo, sono i morti sul lavoro: 3 ogni due giorni da inizio anno, 154 vite già perse, di molte delle quali non si sa nemmeno bene chi fosse il reale datore di lavoro proprio a causa dei subappalti…

Non credo nessuno voglia continuare a valutare pensioni, sanità, servizi, … direste che faccio solo discorsi retorici, ma reali, replicherei io.

Comunque avete capito tutti: stavamo relativamente bene e ci hanno detto che saremmo stati presto in crisi se non avessimo fatto qualcosa.

Lo abbiamo fatto e non sembra funzionare.

Ora: se Galileo Galilei aveva ragione, se in tutto il mondo il metodo scientifico è riconosciuto come valido e se “l’esperimento” non è andato a buon fine, che ne dite di tornare indietro?

Non è difficile, è stato già fatto in tutto il mondo tra il 1923 ed il 1928 in risposta ad una situazione analoga e persino peggiore: sono state separate le banche d’affari da quelle commerciali, così che la speculazione non si mangiasse la produzione e l’economia reale non fosse dominata da quella virtuale, e poi nel 1960, si è imposto alle imprese di fare l’attività descritta nella loro missione, è una scelta propria, se non ti va puoi non farla e non comporta null’altro che l’assunzione di piena responsabilità sui tuoi dipendenti, che in questo modo sono tutelati nei diritti e dall’esposizione eccessiva ai rischi professionali.

Seguirà una crisi?

Forse, ma se devo affrontare una crisi voglio che sia per i diritti umani e la giustizia sociale, non per sanare i conti del mercato virtuale.