QUESTO GOVERNO DURERÀ TUTTA LA LEGISLATURA

DI NELLO BALZANO

Perché si può fare questa previsione?
È nella logica delle cose, se farà bene e ad oggi non abbiamo dimostrazione, almeno di quanto scritto nel contratto, è normale che sia così, se invece non risponderà alle aspettative reggerà, perché la parte oggi più consistente, ovvero i cinque stelle, non avrà giustificazioni per averne permesso la nascita.
Lo vediamo tutti i giorni, la trazione di stampo leghista che non fa fatica a crescere nei consensi, con facili parole di propaganda, ma soprattutto con la presenza continua su tutti i media, non ha bisogno di minacciare uscite o elezioni, vive della luce riflessa della pubblicità gratuita, così come da sempre raccomandano i pubblicitari: parlarne bene o male, non importa, basta che se ne parli.
Senza sottovalutare inoltre la scelta di ministeri che non richiedono investimenti e risorse importanti, per poter quindi annunciare qualsiasi cosa e buona possibilità di portarle a casa, senza dimenticare che possono dire quello che vogliono su provvedimenti che riguardano dicasteri economici, tanto la responsabilità è degli altri se non si realizza niente.
Insomma in questa compagine emerge la scaltrezza politica del partito più longevo in politica, la Lega, che sa come prendere la scena da protagonista senza perdere pezzi, dall’altra parte c’è chi pensava di risolvere temi fondamentali, ma economicamente pesanti, senza prendere in considerazione l’enorme differenza che c’è tra reale e virtuale.
Il partito di Salvini, che non mollerà la segreteria anche per questo motivo, vive un momento strategicamente importante, ha la possibilità di fare ciò che vuole, sapendo che nella peggiore delle ipotesi sarà la parte principale del centrodestra, quindi senza doversi preoccupare di punzecchiare l’attuale alleato di governo.
I Cinque Stelle invece dovranno giustificare tutto, soprattutto i provvedimenti non presi da loro, nella speranza che arrivi una condizione economica favorevole per portare a casa anche un piccolo risultato. Si vive plasticamente questa situazione, anche guardando all’atteggiamento degli elettori, che seppur talvolta colpiti negativamente dalle uscite dei leghisti, devono fare buon viso a cattivo gioco, facendo salti mortali per giustificare l’ingiustificabile o spesso tenere silenzi imbarazzanti.
Insomma non certo un buon momento per la politica nazionale, che è in crisi soprattutto per quanto riguarda il ruolo fondamentale dell’opposizione, quella di centrosinistra ancora in cerca di una ricostruzione coerente e per questo difficile, visti molti provvedimenti negativi quando nel recente passato occupavano ruolo di governo, quella del centrodestra, che non deve far altro che assistere allo spettacolo criticando i grillini e plaudendo ai salviniani.
In tutto questo peserà in futuro l’atteggiamento di un PD che dal 2011 si era caricato la responsabilità di sostenere la maggioranza, senza la dovuta necessita, se non per il ruolo che la politica assegna ovvero il bene del Paese, ma con risultati contrastanti, per poi sfilarsi l’unica volta che poteva avere un senso, ovvero in un momento che un Paese intriso di rabbia poteva trovare un pericoloso sfogo, ciò che viviamo in questi mesi.
È ovvio che tutto ciò con il governo di un Paese non ha niente che possa essere utile, se non vivere con la spada di Damocle sulla testa di chi ci governa da fuori dell’Italia e in realtà gli unici che decideranno il nostro futuro, insomma una cura greca senza essere sotto esame della Troika. E il presidente Conte allora? Chi?
Quanto vorrei sbagliarmi in questi ragionamenti.