ALITALIA È SANA E VOLA ALTO: AVEVANO RAGIONE I DIPENDENTI

DI PIERLUIGI PENNATI

L’accordo prevedeva 2.000 esuberi, CGIL CISL UIL e UGL avevano già firmato, ma i sindacati di base USB, oggi primo sindacato nella compagnia, e CUB si erano opposti da soli ed alla fine in 7.000 sul totale di 12.000 dipendenti avevano votato ed avevano detto NO al referendum sull’accordo già raggiunto.

Oltre il 93% dei votanti respingeva duramente la critica di essere dei “furbetti del cartellino”, strapagati e privilegiati, loro lo sapevano: Alitalia era già sana ed il problema era nel management, i “capitani coraggiosi” che non avevano il coraggio di ammettere il loro fallimento e dopo aver ricevuto una compagnia risanata a spese dei contribuenti vi avevano solo lucrato ed ora volevano venderla per realizzare ancora.

Ieri la conferma in un comunicato stampa ufficiale dal titolo “ALITALIA: a giugno ricavi da traffico passeggeri crescono a doppia cifra.

La compagnia comunica ufficialmente che “ha registrato a giugno ricavi da traffico passeggeri in aumento del 10,6% rispetto al giugno 2017. Una crescita a doppia cifra trainata sia dai collegamenti nazionali che da quelli internazionali e intercontinentali. Complessivamente, dopo l’incremento del 6,4% registrato nei primi tre mesi del 2018, nel secondo trimestre di quest’anno i ricavi da traffico passeggeri sono cresciuti del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Positivi i risultati anche per quanto riguarda il numero dei passeggeri: nel mese di giugno Alitalia ha trasportato 2.020.402 viaggiatori con una crescita del 1,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’aumento è stato determinato, in particolare, dalla crescita a doppia cifra del lungo raggio che, con 265.086 passeggeri trasportati, ha registrato un incremento dell’11,4%. Crescono anche i ricavi legati al settore cargo, aumentati a giugno 2018 dell’11,8% e del 9,1% nel secondo trimestre di quest’anno rispetto agli stessi tre mesi del 2017.

Ottime notizie, ma non finisce qui, chi critica anche il servizio deve sapere che “Sul fronte operativo, nel periodo gennaio-giugno 2018 Alitalia si è confermata la compagnia più puntuale in Europa e la quarta più puntuale al mondo con l’85,1% dei voli atterrati in orario. I dati relativi al primo semestre dell’anno sono stati raccolti e analizzati da FlightStats, autorevole società indipendente Usa.

Così in settimana i tre commissari straordinari, Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, saranno ricevuti al Ministero dello Sviluppo Economico dove le indiscrezioni dicono che restituirebbero il prestito ponte concesso alla compagnia, dimostrando anche con i soldi alla mano che i luoghi comuni erano sbagliati, come sbagliate le scelte dei sindacati di concertazione che avrebbero seguito i dirigenti aziendali nel loro piano di realizzo, dimenticando i lavoratori.

È una dura critica ai sindacati tradizionali, ma è la realtà, spesso, anzi quasi sempre, i dipendenti conoscono l’azienda meglio del management, troppo intento a realizzare per se stessi per occuparsi della vita dei lavoratori alle loro dipendenze.

Alitalia non è l’unica compagnia privatizzata negli scorsi anni, lo stato ha rinunciato da tempo a gestire preferendo realizzi di breve durata senza prospettive sociali a programmi a lungo termine, così le poste sono diventate S.p.A. ed ENAV, l’azienda che si occupa della sicurezza dei nostri cieli, è stata addirittura messa sul mercato internazionale quotandola in borsa, unico caso al mondo.

Oggi Alitalia fa ben prospettare una possibile nuova statalizzazione, salvando la compagnia di bandiera ma soprattutto oltre 12.000 lavoratori, a seguito di ciò vale la pena di interrogarsi se davvero era utile e necessario svendere i gioielli di famiglia e se non sia meglio pensare a riprenderseli tutti licenziando, senza i soliti generosi premi, i soli dirigenti incapaci.

Avremmo pochi ricchi di meno ma una società migliore e con meno disoccupazione.

Prima i lavoratori.