AL SERVIZIO DELLO STATO, TUTTI UGUALI

Nave Diciotti della Capitaneria di porto

DI NELLO BALZANO

 

Sono passati solo 4 anni e molti probabilmente hanno dimenticato questo docufilm che raccontava normali attività di una nave della Marina Militare, Libra, con un unico particolare che colpì con emozioni positive, il comando affidato a Catia Pellegrino.
Fu trasmesso dalla RAI perché rappresentava un sentimento d’orgoglio per le capacità professionali messe in campo dal personale di un corpo dello Stato che, al pari di tutti gli altri, mostrava quanto fosse complicato in tempo di pace agire per salvare vite umane, qualcosa che abbiamo visto anche in questi giorni con la tragedia di Genova.
Quattro anni che sembrano un’eternità perché questo stesso servizio prestato dalla Marina Militare, oggi diventa oggetto di controversia politica in un clima di nette divisione all’interno dell’opinione pubblica.
La Nave della Guardia Costiera Diciotti, quindi anch’essa appartenente al glorioso corpo della Marina Militare, da 5 giorni staziona al largo delle coste italiane in attesa di capire come finirà il braccio di ferro tra Italia ed Europa per definire come suddividere tra i vari stati membri le 177 persone tratte in salvo nel mediterraneo.
Un’attesa che può da un momento all’altro creare seri problemi a bordo, per l’incolumità di tutti, equipaggio militare compreso.
In breve, uomini al servizio dello Stato che oggi sono da molti considerati di serie B, quasi ad immaginare la loro fondamentale attività un fastidio.
Applausi e fischi che si ripetono, ma in mezzo la vita di persone.

Qui sotto il link di una piccola parte del documentario

Catia Pellegrino, nave Libra