LA CONSOB “CONFONDE” RISPARMIO CON INVESTIMENTO?

La notizia è di pochi giorni fa, i giornali titolano con i dati diffusi dalla Consob sul “risparmio” degli italiani, Il Sole 24 ORE afferma “Consob: ancora giù il tasso di risparmio degli italiani, 9,7% a fine 2017”, Adnkronos: “Gli italiani risparmiano meno”, Money: “Italiani bocciati da Consob: risparmio scende, educazione finanziaria”, Professione Finanza: “Consob: italiani bene sui risparmi, non sull’educazione finanziaria”, La Repubblica: “Consob, italiani ancora rimandati in finanza: Solo una famiglia su 3 investe i propri risparmi”, il Corriere della Sera: “Consob: giù il risparmio degli italiani Uno su due non capisce l’inflazione”, L’Unione Sarda: “Cala il risparmio delle famiglie italiane, solo una su tre investe”, Bluerating: Rapporto Consob, Bufi: “Spazi enormi per i consulenti”, etc. etc.

Tutti d’accordo, quotidiani finanziari e non, tutti esperti in puro stile calcistico quando diventiamo tutti allenatori e sappiamo bene di cosa si parla, infatti, leggendo i testi degli articoli è tutto il contrario: non parliamo di “risparmio”, vale a dire quell’accantonamento di risorse tipico della favole della formica e la cicala, ma di “investimento”, che tutto è tranne che risparmio.

A supporto della tesi chiamo a raccolta l’enciclopedia Treccani, ultimo baluardo della cultura nazionale, che alla voce “Rispàrmio” cita: rispàrmio s. m. [der. di risparmiare]. – 1. a. Il fatto di risparmiare, di astenersi cioè dall’usare, dal consumare una cosa posseduta o di limitarne l’uso per varie ragioni o scopi: r. di denaro, di soldi; r. di cibi, di vestiti, di carta, di munizioni; r. di tempo, di fatica; r. di uomini, di soldati; r. nell’adoperare, nel consumare, nel mangiare, nel vestirsi; far r. di qualcosa, risparmiarla; cercò di convincerlo senza r. di parole, di argomenti, usandone, portandone in gran quantità; senza r. di complimenti, di cortesie, di raccomandazioni, di consigli; prodigarsi senza r., senza avere riguardo a sé stesso, con generosità.  Usato assol., riferito a denaro, servirsene con parsimonia e oculatezza, astenendosi da spese eccessive o inconsulte… omissis.

Alla voce “Investimento”, invece, cita: investiménto s. m. [der. di investire]. – 1. Impiego di una somma di denaro in un’impresa o nell’acquisto di valori o anche di oggetti: fare un buon, un cattivo i., un i. sbagliato. In senso più tecnico, la trasformazione di risparmio in capitale (nell’uso com. si parla però, anche se impropriamente, di i. di capitale, considerando capitale il denaro, in quanto destinato a diventarlo)… omissis.

Quindi, se per la Consob risparmio significa investimento, come nel secondo caso e come tale diffonde i dati, per il cittadino comune risparmio significa astensione dall’uso, come nel primo caso e come tale dovrebbe riferirsi, ad ognuno il proprio punto di vista, confondere però i termini è presto fatto, tanto che da quando ci hanno fatto credere di poter guadagnare somme di denaro solo affidando i nostri “risparmi” alle banche che li trasformano in “investimenti sicuri“ moltissimi si sono gettati nell’avventura dei cosiddetti mercati senza considerare che quello che ha provocato la crisi del 1929, conosciuta come la più grande recessione economica mondiale, potesse ritornare e legittimando così con la propria partecipazione diffusa alla rovina inconsapevole del “risparmio”.