BUON OZIO A TUTTI

Roman civilization, 1st century A.D. Marble head of Aristotle (alabaster bust is modern). Copy of a Greek bronze original by Lysippus, 4th century b.C. [Roma, Museo Nazionale Romano Palazzo Altemps]

DI NELLO BALZANO

Una società si innova quando cambia mentalità, quando cambia tutto quello che è segno del passato, allora come un ignorante in materia mi sarebbe piaciuto vedere che invece di dare 780 euro in attesa di un lavoro, si fosse deciso di investire nella riduzione dell’orario di lavoro.
Perché il tempo libero significa crescita, significa dare la possibilità a tutti di poter sfogare i propri istinti, creare nuove idee, arricchire la propria cultura, ma non è un’invenzione del momento, non è un suggerimento di un politico dei nostri giorni, ce lo spiegavano i greci tra il quinto e quarto secolo prima di Cristo.
Bastava una parola “skolè, letteralmente “ozio”, che non era quello che intendiamo oggi come riposo, relax, ma sentirsi libero di fare ciò che sentiamo, poter osservare, studiare a modo nostro quello che più ci appassiona e per farlo cerchiamo materiale, acquistiamo, chiediamo di essere aiutati a realizzare le nostre necessità.
Per farlo abbiamo bisogno di uno stipendio adeguato, ma soprattutto tempo libero.
Riduzione d’orario, non siamo i primi, l’odiata Germania lo applicherà da gennaio lo abbasserà a 28 ore settimanali, con un aumento delle retribuzioni quasi del 5% rispetto a quelli odierni con 32 ore settimanali, perché hanno capito che la produzione cresce con l’automazione, con la robotica e con essa la qualità, ben più importante.
Hanno capito che è necessario studiare nuove idee, anche nell’interesse della tutela ambientale, come i greci del passato, che prima di sviluppare tecnologie nuove, ricerche scientifiche, avevano dato priorità alla comprensione del comportamento dei fenomeni naturali, proprio per proteggersi da qualcosa che non potevano modificare.