ERA MEGLIO CONTINUARE AD ESSERE PIZZA E MANDOLINO

DI NELLO BALZANO

 

Abbiamo detto:
-arrivano qui e fanno i lavori che noi non facciamo più
Per poi passare al: ci rubano il nostro lavoro.
Poi abbiamo scoperto che alle imprese faceva comodo quel tipo di manodopera, silenziosa, che non si lamentava mai e costava poco, noi, invece di spingere alla ribellione questi nuovi schiavi, zitti zitti siamo andati in concorrenza a loro e abbiamo visto lentamente scendere il nostro potere d’acquisto.
Non è stato un problema, però, permetterci di acquistare i generi alimentari di prima necessita, la Grande Distribuzione Organizzata ha imparato a strangolare i piccoli produttori abbassando i prezzi, così che bisognava prendere provvedimenti, la pacchia per gli intermediari di schiavi, il caporalato.
Dovevamo però giustificare il fenomeno della migrazione, facile quindi dire che anche i nostri avi in passato emigravano dalla disperazione, in parte vero, perché non usavano i barconi, ma navi in terza classe al prezzo di “dolore e spavento” come cantava De Gregori e le valigie di cartone, non in fuga da campi di concentramento.
Semplicemente perché abbiamo permesso che gli odierni migranti diventassero inconsapevoli sponsor dei guerriglieri libici, dando a questi la possibilità di usarli anche come mezzo di destabilizzazione per l’Europa, tanto che per cercare di fermare questo traffico, li abbiamo pagati e forniti di mezzi navali, con lo scopo di far finta di arrestare queste assurde traversate.
Nel frattempo l’impotenza di fronte a questo sistema ci ha obbligati a trovare una soluzione “fumo negli occhi”:
-bisogna distinguere tra profughi di guerra a migranti economici
-abbiamo rimesso in circolo la parola “negro” termine dispregiativo, che era stato cancellato dal lessico del nostro essere civili
-non bisognava cedere a chi voleva disturbare la nostra cultura e tradizione, quindi ci siamo dimenticati della nostra laicità, orgoglio di un’evoluzione civile.
Ma qualcuno, per fortuna, continua ad ostinarsi nel salvataggio di queste persone e da potenziale eroe, diventa complice dei trafficanti, gli stessi che indisturbati dialogano con i governi occidentali incassando soldi e rispetto, cosa non si fa per un po’ di petrolio.
Eravamo il Paese della “pizza e mandolino”, simbolo di una semplicità anche nello stile di vita e cultura culinaria, ci dava un po’ fastidio, ma tutto sommato era una di quelle caratteristiche che ci rendeva diversi da chi aveva in testa solo la frenesia dei soldi e lavoro. Ma non dimentichiamo che eravamo il Paese della Ferrari e dei grandi marchi di moda, della ricerca industriale e della cultura millenaria, oggi paghiamo lo scotto di due milioni di visitatori in meno per turismo e una crisi industriale senza precedenti.
Eravamo anche il Paese dei “latin lover”, un po’ derisi per quello, ma sempre meglio di diventare il Paese che augura lo stupro dai superdotati africani alle donne che si muovono in difesa di chi soffre, col silenzio assenso delle compagne di vita di chi vomita queste assurdità.
Eravamo una piccola nazione, benvoluta in tutto il mondo, perché eravamo tolleranti, civili e non disdegnavamo la bellezza dei momenti di ozio e spensieratezza, orgogliosi di aver trasmesso al mondo intero fin dai tempi dell’antica Roma tanta crescita, bellezza e cultura.
Oggi siamo solo una piccola nazione, punto.