TRUMP CONTRO TUTTI, TUTTI CONTRO TRUMP

DI PIERLUIGI PENNATI
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È ormai chiaro che Trump non passerà alla storia per essere stato il presidente più amato dagli americani e dal resto del mondo, ma che a pochissimi giorni dal suo insediamento potesse esserci già un così alto numero di contestazioni non era completamente prevedibile.
Trump mette d’accordo tutti contro di lui, al punto che manifestazioni e proteste contro l’ordine esecutivo sull’immigrazione non sembravano bastare,  così persino in Silicon Valley è stata immediata la reazione: Google ha fatto sapere di aver stanziato 4 milioni di dollari, due donati dalla società ed altrettanti dagli impiegati, a favore degli immigrati ed i rifugiati colpiti dalla misura di bando dal territorio americano.
Ma non è la sola grande azienda a reagire contro Trump, un portavoce della catena di caffetterie Starbucks ha dichiarato che assumerà 10.000 rifugiati in tutto il mondo nei prossimi 5 anni e la società degli affitti brevi Airbnb sostiene che metterà a disposizione alloggi gratuiti.
Uber, la contestata società  che attraverso un’applicazione offre un servizio alternativo al taxi, sta creando un fondo di difesa legale da 3 milioni di dollari e la sua rivale Lyft, che durante il week end ha già raccolto una cifra record di oltre 24 milioni di dollari in donazioni, ha annunciato ai suoi iscritti che donerà un milione di dollari all’American Civil Liberties Union (ACLU) per i prossimi 4 anni ed in Gran Bretagna, dove il primo ministro Theresa May ha già confermato l’invito a Trump nonostante il divieto di entrata negli USA imposto ai cittadini di sette paesi musulmani, una petizione contro la visita del presidente americano ha già superato il milione di firme.
Forse Trump non riuscirà a portare a termine il suo mandato, però un risultato certo lo ha già ottenuto: è riuscito a mettere d’accordo tutti, ma proprio tutti, contro di lui. Buongiorno presidente Trump.

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