ENTRO IL 2017 FUSIONE TRA IL GRUPPO FERROVIE DELLO STATO E ANAS

DI VIRGINIA MURRU

 

La fusione tra Anas e FS, ossia di due aziende strategiche per gli investimenti infrastrutturali del Paese, è realizzabile entro l’anno, secondo il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani. In via di definizioni con il Ministero dei Trasporti, le prescrizioni formulate dalla Corte dei Conti, che ha dato il via libera alla registrazione del nuovo contratto.

La firma sul contratto di programma potrebbe essere apposta già entro questa settimana, secondo una comunicazione dell’Anas, l’integrazione con Fs è pertanto un obiettivo raggiunto.

A darne conferma anche il Mit, tramite il ministro Graziano Delrio, che così si è espresso in merito:
“l’integrazione di Anas con Fs, come già anticipato, sarà attuata entro quest’anno, saranno rispettati i tempi previsti”.
Già lo scorso aprile era nell’aria la conferma, poiché l’operazione aveva avuto l’ok da parte del Consiglio dei ministri, e la norma che autorizza l’integrazione, è stata inserita nel decreto legge sulla manovrina, in seguito all’autorizzazione della Ragioneria generale dello Stato.

Il decreto contiene altre 2 norme, delle quali, la prima è una precondizione, in quanto permette, con una somma di 700 mln provenienti dai risparmi di gare, di trovare una soluzione, in gran parte, per il contenzioso che grava sull’Anas verso gli appaltatori, e che ha un valore di ben 9 mld.

La seconda norma, voluta dal ministro Delrio, permetterà di velocizzare la procedura per il decollo delle opere già inserite nel contratto di programma Anas-governo, allorché giungerà l’ok del Cipe. Nella soluzione trovata dal Ministero dell’Economia e quello dei Trasporti, c’è il passaggio dell’Anas alle Fs, alle condizioni in cui si trova attualmente, con la garanzia di mantenerne l’autonomia.

L’integrazione non avverrà a titolo gratuito, ci sarà un aumento del capitale per Fs effettuato dallo Stato, per via del conferimento Anas. Il saldo complessivo che detiene lo Stato sulle due aziende, resterà invariato, ossia 40 mld (38 di Fs e 2 di Anas), il patrimonio dello Stato pertanto non varierà in termini di saldo complessivo.

In riferimento al contenzioso che riguarda l’Anas, del quale si è accennato, il presidente ha precisato “che è stata effettuata una valutazione in merito, e i fondi disponibili sono congrui.”

La situazione dell’azienda sembra stabile, nel sito ‘Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica’, si legge che lo scorso agosto ,il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), ‘ha approvato lo schema di contratto di programma tra il Mit e Anas per il 2016/20. Il Piano pluriennale degli investimenti Anas per il quinquennio prevede circa 23,4 mld di euro, i quali aggiunti a quelli in fase di attivazione e in via di esecuzione, che sono 6,1 mld, raggiunge un valore di quasi 30 mld di euro, 21 dei quali sono già finanziati.

E’ per questo che Armani si dichiara ottimista sulla chiusura dell’esercizio dell’anno in corso, sottolineando che si è data priorità al rilancio degli investimenti, c’è stata una corsa all’aggiudicazione dei bandi, il che va ben oltre i risultati raggiunti nel 2016. Armani auspica che il nuovo contratto di programma possa consentire un autentico rilancio sul piano infrastrutturale, anche perché è il mantra che l’Ue ci propone costantemente in termini di sollecitazioni.

La fusione delle due grandi aziende è una maxi operazione attesa da tempo, finora fallita per cavilli di natura burocratica, ora è diventata una realtà, “si è avverata l’ultima condizione”, come ha dichiarato il Presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani.