SONO GLI NPL LA VERA SPINA NEL FIANCO DELLE BANCHE ITALIANE

DI VIRGINIA MURRU

E’ First Cisl a fare il punto sulle reali criticità delle banche. Il sindacato, nel portare avanti un’analisi sui bilanci delle principali 5 banche nei primi 9 mesi del 2017, mette in rilievo il fatto che sugli 8 mld di utili realizzati dai cinque grandi istituti bancari italiani, hanno contribuito in modo notevole i 14 miliardi di commissioni nette direttamente connesse al fattore lavoro.

Sostiene a questo proposito il Segretario Generale di First Cisl, Giulio Romano:
“Il peso vero che grava sul sistema bancario non è il costo del lavoro, ma le grandi svalutazioni esatte dai regolatori europei, e i riflessi non sono di poco conto, dato che si continuano a ‘svendere’ Npl con esigui recuperi, mentre il loro valore potrebbe rientrare in maniera più rilevante attraverso una gestione oculata e paziente, producendo così un reddito ben più consistente.”

Le svalutazioni, secondo le analisi del sindacato, hanno raggiunto un valore di 10 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2017, mentre il loro recupero qualora fosse stato risolto “in house dai dipendenti, avrebbe generato reddito”. E infatti, precisa ancora First Cisl, “agli 8 mld di utili realizzati dalle 5 maggiori banche italiane (nei primi 9 mesi dello scorso anno), hanno dato un grande contributo gli oltre 14 miliardi di commissioni nette.

Dichiara il responsabile dell’Ufficio Studi del sindacato, Riccardo Colombani : “l’utile al quale si fa riferimento beneficia inoltre dei 527 milioni registrati in termini di calo dei costi del personale, per via di un taglio di quasi 8 mila addetti negli istituti analizzati, non tenendo conto però delle riduzioni di personale nelle banche acquisite da Intesa Sanpaolo e Ubi.”

Questi interventi hanno un valore, sommati alle commissioni nette, di quasi 16 miliardi complessivi nel versante dei risultati lordi della gestione. Il costo del lavoro, nello specifico (e per i 5 grandi gruppi bancari analizzati), ha inciso per 12,6 miliardi.

Sempre secondo gli studi compiuti da First Cisl, a schiacciare la redditività sono gli oltre 10 miliardi di rettifiche sui crediti, e in questo versante non è cambiato quasi nulla rispetto ai riscontri dello stesso periodo del 2016.

La parte più incisiva è rappresentata pertanto dagli accantonamenti su crediti che divorano una somma più alta dell’utile netto, equivalente al 70% delle commissioni, mentre sugli interessi netti raccolti dalle banche, siamo al 59% di 17 miliardi.

Se gli Npl non fossero sistematicamente venduti con la logica più o meno ‘del realizzo’ – e gestiti in house da personale competente, e gli accantonamenti si effettuassero tenendo in considerazione i recuperi realizzati – gli utili, secondo gli studi di Riccardo Colombani, riprenderebbero a generare reddito, quindi sviluppo ed occupazione.