DRAGHI: LA CRESCITA E’ ROBUSTA, PER ANDARE OLTRE OCCORRONO POLITICHE AMBIZIOSE

DI VIRGINIA MURRU

 

A Bruxelles, in audizione davanti alla Commissione Affari Eonomici e Monetari del Parlamento europeo, il Presidente della Bce, Mario Draghi, ha dichiarato di essere ottimista sul futuro dell’Eurozona:
 
“La ripresa in Eurozona va avanti, la crescita è robusta e si è rivelata più forte delle previsioni, occorre uno scrupoloso monitoraggio su volatilità e cambi. L’inflazione resta comunque l’enigma di questo trend in crescita. Merita attenzione la volatilità nei mercati finanziari, e in special modo il tasso di cambio”.
 
L’inflazione resta dunque l’incognita di uno sviluppo economico che ha visto l’Eurozona concludere in bellezza il 2017, con una crescita del Pil a +2,5%, ossia la migliore performance da dieci anni a questa parte.
E’ un’inflazione che stenta a raggiungere il sospirato target del 2%, un andamento quasi paradossale in un contesto di crescita così deciso.
 
L’Europa, tuttavia, per il secondo anno consecutivo, per quel che concerne la crescita economica, ha superato gli Usa, che si è attestata su un livello pari al 2,3%. E le previsioni per il 2018 sembrano avviarsi sul medesimo percorso di crescita, anche grazie alla politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea. L’Eurozona è in definitiva diventato un punto fermo dell’Economia globale.
 
Sul Qe, secondo le dichiarazioni di Draghi, occorre una maggiore persistenza, in Eurozona ancora non ci sono tutte le condizioni economiche per azioni più decisive. Importanti saranno le prossime misure della BCE, volte a riportare l’inflazione sul target del 2%, e a favorire la normalizzazione della politica monetaria.
 
Le strategie adottate fino ad ora, secondo Mario Draghi, hanno “significativamente agevolato le condizioni di finanziamento per le famiglie e le imprese, in modo particolare delle piccole e medie imprese.”
 
Il presidente comunque invita gli operatori economici a non abbassare la guardia, il ‘chiodo fisso’ continua ad essere l’inflazione, per la quale serve un aggiustamento al rialzo sostenuto. La dinamica dei prezzi, infatti, secondo Draghi “rimane in linea di principio condizionato da un ampio grado di stimolo monetario fornito dall’insieme delle nostre misure di politica monetaria.”
 
Draghi nel corso dell’audizione, insieme al Presidente dell’Econ (The Committee on Economic and Monetary Affairs), ha precisato che lo sviluppo è certamente solido, ed è importante osservare che è distribuito più equamente per aree geografiche, segno di un maggiore benessere, diffuso e incisivo, anche in quelle regioni che stentavano a decollare dopo la crisi.
 
Il presidente della Bce mette in evidenza che la crescita rilevata riflette la “forte dinamica interna dei consumi privati e degli investimenti”.
 
E aggiunge: “per andare oltre, occorrono politiche ambiziose”.