LA CINA DIMEZZERA’ I DAZI SULL’IMPORT DI AUTO, GESTO DI APERTURA VERSO I MERCATI

 

 

DI VIRGINIA MURRU

 

La Cina, tramite una nota del Consiglio di Stato (State Council o Governo), comunica che abbasserà i dazi sull’import di veicoli dall’attuale 25% al 15%. Sulla componentistica per auto le tariffe saranno ridotte al 6%.

Il provvedimento scatterà il primo luglio. Non si tratta propriamente di un exploit a sorpresa, poiché, il Presidente Xi Jinping, lo aveva già annunciato lo scorso aprile (al Boao Forum for Asia), con un cenno significativo in merito: “i dazi sull’import di auto saranno notevolmente ridotti”. Una mossa strategica, che certamente ridurrà la fibrillazione sui mercati, dovuta al ‘conflitto’ commerciale tra Usa e Cina.

La tariffa del 25%, applicata fino ad ora sulle importazioni, era del resto molto penalizzante per l’industria del settore automobilistico all’estero, fin troppo protettiva nei riguardi del mercato interno. Certamente è un’ottima notizia per le Case automobilistiche europee, giapponesi e americane, dato che il mercato cinese ha un’enorme potenzialità sul piano globale.

La conferma di questa scelta importante del Governo cinese, arriva in un momento in cui c’è necessità di distensione, in particolare nei rapporti commerciali e diplomatici con gli Usa. Sembrerebbe in sintonia con l’arrivo – a breve in Cina – del Segretario al Tesoro, Steven Mnuchin. Ci si aspetta una ridefinizione dei negoziati tra le due super potenze.

Un’anticipazione sul provvedimento viene anche dall’Agenzia Bloomberg, la quale scrive di un “piano di imminente annuncio”, e, proprio nella seconda metà di maggio, mentre si svolgono gli eventi legati al Salone dell’auto di Pechino, si parla del contenimento dell’imposta sull’import di automobili, che potrebbe anche tendere ad una riduzione del 10% (dall’attuale 25%).

Una dimostrazione di ‘opening’ verso il mercato, tariffe che non possono essere lette tuttavia come semplici concessioni (all’Occidente in particolare), ma come uno stimolo alle vendite e all’offerta diretto alle Case automobilistiche. I marchi di lusso in particolare saranno avvantaggiati dalle nuove misure di Pechino, in quanto favorirà la competitività sul mercato globale.

E’ anche una strategia per rendere meno significative le differenze sui prezzi applicati dal mercato interno cinese, attraverso l’incentivazione dei consumi. Il Governo  ha considerato l’altro piatto della bilancia, ossia una perdita di quota considerevole nel mercato interno, ma l’intervento è giustificato in termini di stimolo verso una maggiore competitività: le Case automobilistiche cinesi saranno incentivate a migliorare la qualità dei veicoli prodotti, dato che i risultati attuali non sono certo eccellenti, non sicuramente in grado di competere con i migliori marchi esteri.

E’ certo un segnale di apertura, interpretato nel migliore dei modi dall’Unione europea, che ancora attende una risposta circa l’esenzione dei dazi su acciaio e alluminio, richiesta all’Amministrazione Trump; situazione temporaneamente sospesa, anche se negli ambienti di Bruxelles circola un po’ di ottimismo al riguardo. Sarà perché anche sugli Usa incombe l’ombra di una ritorsione commerciale, qualora si dia seguito all’imposizione delle nuove tariffe in ambito Ue.

Decisive per le relazioni commerciali tra i due blocchi, le trattative che avranno luogo nelle prossime settimane.