WAKE UP*

Foto di Marco Verch da Flikr

La sala di Roma ACC si prepara ad affrontare questa estate già con l’acqua alla gola, a fronte di una conclamata ed evidentissima carenza di personale. Poco più di un anno fa, la risalita del traffico a livelli nemmeno confrontabili con quelli in attesa per quest’anno, ha prodotto visibili problemi operativi. L’atteggiamento aziendale con cui si affronta questa estate, ci sembra il medesimo e ci preoccupa. Anche il tavolo sindacale è il medesimo e questo ci amareggia. Le dinamiche espresse nel nostro
precedente comunicato prendono forma nelle ultime info flash, dove si dettagliano le richieste aziendali a fronte delle quali ancora non si è trovato il giusto prezzo, e si rimane molto sul vago su tutta una serie di tematiche in sospeso. Si parla di una lunga lista…

Intanto cominciamo a dettagliare questa lista, e rendiamo partecipi i lavoratori. Se in quella lista ci fossero cose a favore di questi ultimi e meritevoli di essere portate avanti, noi non ci tireremmo indietro. E comunque non scorgiamo, da quanto letto, alcuna prospettiva o idea di futuro, sia a breve che medio o (Dio ce ne scampi!) lungo termine, provenire dal tavolo sindacale. Giusto per puntualizzare mancano alcuni dettagli riguardo la richiesta aziendale, come la richiesta di turni da otto ore con inizio e fine scaglionati, a partire dalle 06:00; 07:00; 08:00; 09:00; 10:00.

Ci rivolgiamo a chi non avesse ancora chiaro un paio di questioni. La nostra azienda è privata, quotata in borsa e lavora prioritariamente per aumentare i profitti e, di conseguenza, ridurre i costi. Noi lavoriamo per fornire un servizio definito non a caso essenziale, con il più alto grado di professionalità e sicurezza possibili. In questo esatto momento storico le nostre priorità non sono di tipo economico, ma operativo. Riteniamo si stia sottovalutando l’effetto esplosivo che deriva da tre fattori concorrenti:

  • l’aumento di traffico previsto;
  • l’implementazione di Napoli APS;
  • e la carenza cronica di personale.

In tale scenario, andare a trattare per un meccanismo che incentivi il personale a lavorare oltre il limite per un mero ritorno economico e senza alcuna prospettiva per il futuro ci sembra privo di senso.

La “trattativa” tra OOSS ed ENAV schiacciata, appunto, sulle necessità aziendali, e quindi sulla performance da raggiungere costi quel che costi, esula dalle dovute considerazioni in merito allo “sforzo” che è lecito chiedere al personale operativo che è già sotto pressione, anche a fronte di un bonus economico, perché così facendo si mette tutto il sistema in crisi. Bisogna porre un limite oltre il quale non si deve andare. Punto. Non ci sono cifre che attualmente valgano il prezzo che tutti potremmo pagare.

Non possiamo non ridere amaramente nel leggere frasi che anelano a garanzie future all’indomani della firma (“no ad un inverno a tutto gas”!). La summer 2019 non ha insegnato nulla? Ma poi, il problema sarebbe l’inverno? Se non capiamo male il senso, staremmo accettando di vivere un’estate nel tritacarne con la garanzia di un riposo, magari autunnale?

“NONNA M’HANNO FATTO UN BUONO, CHE VOR DI’?

“CHE TE LA …..

Facciamo presente a chi non se fosse accorto, che in sala si percepisce una preoccupazione crescente in previsione di questi accordi. Si avverte un senso di “abbandono” e di rinuncia a quelle sane considerazioni e pratiche operative, che prima venivano tenute in maggiore considerazione per tutelare il servizio, ivi compresi i suoi interpreti, i quali hanno consentito a ENAV di ricoprire il ruolo di primo piano che attualmente riveste nel panorama dei providers europei.

Lo stesso abbandono che sembra essere perpetrato da parte di quegli attori sindacali che firmano accordi a perdere da anni, continuando a spostare in avanti il limite di ciò che è lecito firmare, di fronte alle sempre più esose richieste aziendali.

Ogni nuovo accordo parte da quello precedente e bisogna intendere la Summer 2022 come una tappa di un percorso che si concluderà con il rinnovo CCNL…

Per sommi capi:

  • le 160 ore del 2019 (con bonus post datato e decurtato e promesse di
    assunzioni mancate);

più

  • la flessibilità d’impiego del 2022;

e ancora

  • immaginiamo, e non crediamo di essere così lontani, il relief al 20% e il cambio turno
    48 ore prima… summer 2023 e 2024, voi cosa ne pensate?

Siamo sicuri, per quello che viviamo quotidianamente, che “i soldi” pattuiti o da pattuire, non siano sufficienti a garantire la presenza effettiva del personale in sala.

Non fosse altro perché le periodiche ore di formazione HUMAN FACTOR disseminate al personale, stanno creando una consapevolezza diversa, e spiace constatare come questa consapevolezza non appartenga fattivamente a chi le decisioni le deve prendere e a chi le deve controfirmare, oltre che sponsorizzare in sala come un grande successo o, al limite, il male minore.

I diritti sanciti per legge, tutelati e disciplinati dal CCNL (come i benefici della legge 104, i congedi parentali ecc…) sono sacri e incomprimibili, e non si può attribuire a questi la colpa di non riuscire a far fronte all’estate. Questo è l’ennesimo tentativo di sviare l’attenzione dalle responsabilità sulla situazione in cui ci troviamo, che non è del personale, e non affrontare il problema.

Esortiamo tutti gli interpreti di questo passaggio fondamentale a fare qualche passo indietro, o magari di lato, per non ripetere sempre gli stessi errori del passato.

Chiaramente per non ripeterli, bisognerebbe prima riconoscerli…

La gestione aziendale degli ultimi anni ha costruito mattone dopo mattone la crisi di oggi spingendo a fondo il piede sull’acceleratore dell’implementazione del Piano Industriale, senza curarsi dell’emorragia di personale che nel frattempo continuava ad avvenire. Non ci venga allora sbattuta in faccia la carta dell’emergenza, perché se siamo giunti a questo punto è perché qualcuno l’ha voluto o ha voluto far finta di non vedere.

Quanti anni ancora durerà questa emergenza?

Cosa dobbiamo aspettarci dalle prossime Summer? E dal rinnovo contrattuale? (vedi sopra)

Le priorità dei nostri iscritti, e non solo le loro a ben vedere, non sono quelle di mettersi in tasca qualche migliaia di euro in più quest’estate e continuare nella stessa direzione intrapresa negli ultimi anni. Auspichiamo quindi, prima di dovercene pentire tutti, che ci si concentri su un’analisi più attenta delle reali condizioni in cui ci troviamo e sulla ricerca condivisa di una soluzione per il futuro, prima di concentrarsi sugli obiettivi da raggiungere a breve termine. Solo così facendo riusciremo a far fronte alle criticità estive e a quelle future.

Children, wake up
Hold your mistake up
Before they turn the summer into dust
If the children don’t grow up
Our bodies get bigger but our hearts get torn up….*
*”Wake Up” – Arcade Fire

Roma, 20 aprile 2022

RSA USB ROMA ACC

 

Allegati:

2022 04 20 comunicato WAKE UP