DI VIRGINIA MURRU

Le borse europee modificano il trend negativo, e oggi, in apertura di seduta, l’esordio è decisamente positivo. I mercati sono stati notevolmente galvanizzati dalle dichiarazioni del nuovo ministro dell’Economia Giovanni Tria, il quale ha espresso la volontà di non allontanarsi dalla strada dell’euro, e di escludere inversioni di rotta al riguardo.
Un’affermazione importante, rassicurante, che in qualche modo riafferma il principio della stabilità della quale i mercati hanno bisogno per operare in sicurezza.
Rassicurazioni che hanno portato bene al fronte valutario, all’euro che ha fortemente risentito dello stallo in cui si è venuta a trovare l’Italia nella formazione del nuovo esecutivo.
Piazza Affari sta ottenendo nelle prime ore di questo lunedì ottime performance, guidata dal settore bancario che fa da traino, in particolare da Unicredit e BPM; l’indice Ftse Mib è in rialzo, in area 21.880 punti.
Attese novità dalle Banche centrali, il Consiglio dell’Eurotower giovedì prossimo potrebbe decidere la fine, già peraltro ventilata, dell’acquisto di asset, scelta importantissima, così tanto invocata dagli esponenti dell’alta finanza tedeschi, i quali hanno sempre avversato la politica monetaria della BCE.
Si attendono al riguardo indicazioni prospettiche, ossia una forward guidance orientata sulla svolta della politica monetaria.
Possibile anche l’annuncio, in settimana, della Fed, che si accingerebbe ad una nuova stretta monetaria, la seconda del 2018, quasi certo un intervento di rialzo sui tassi.
L’esito piuttosto turbolento dell’ultimo G7, che si è tenuto in Canada, chiuso in tensione tra il primo ministro canadese Trudeau e Trump, non sembra avere impressionato i mercati, neppure quelli asiatici, a parte le piazze cinesi di Shanghai e Shenzhen, lievemente in negativo.
Le borse asiatiche non sono nemmeno preoccupate per la delicata situazione geopolitica tra Usa e Corea del Nord; l’incontro tra il presidente Donald Trump e Kim Jong-Un è imminente. La Borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo.
Delle tensioni serpeggianti che si sono addensate sul tentativo di un accordo con Donald Trump al G7, circa i provvedimenti sui dazi, non c’è ombra di schiarita.
Anche quel barlume di possibilità che era trapelato tra i capi di Stato dei 7 paesi più industrializzati del pianeta, è svanito con un tweet di Trump, lapidario:
“Non sosterremo più l’intesa finale, stiamo pensando ai dazi sulle auto importante negli Usa..”
Altro che accordi, il clima di conflitto commerciale tra Stati Uniti, Ue, Canada, Cina e altri paesi nel mirino dell’amministrazione Trump, continua in un braccio di ferro che sta rischiando di creare un cerchio di forti tensioni sul piano internazionale, specialmente nelle relazioni commerciali.
Trump contro tutti, in particolare nei confronti del premier canadese, il quale, sostiene, “avrebbe pugnalato alle spalle i delegati Usa”. E tutti contro Trump, Angela Merkel in testa, che peraltro è stata messa in guardia da Trump sui Fondi Nato.
Due giorni di negoziati e incontri bilaterali, per trovare soluzioni all’impasse sui dazi, i quali sembrano filo spinato, un muro di confine invalicabile.
E’ già tanto che i mercati per il momento non si siano lasciati condizionare, Piazza Affari è stata una sorpresa stamattina, dopo settimane d’inferno, in un’escalation che stava rischiando di diventare drammatica. Risorse ingenti sono state bruciate e immolate all’instabilità politica del Paese; ora secondo gli esperti, è diventato strategico recuperare i 22mila punti di quota, affinché costituisca un incentivo per la fiducia nelle contrattazioni.
Delle tensioni roventi tra Usa e Canada ne ha risentito il dollaro canadese, mentre l’euro recupera sul dollaro, per quel che concerne il versante valutario, e infatti il cambio va su dello 0,3%, ora quindi è a 1,182.
Sulla medesima lunghezza d’onda positiva, la scia di umori nell’ambito del differenziale di rendimento, tra Btp e Bund: il percorso si avvia verso il calo, in mattinata è intorno ai 240 punti base, il rendimento dei decennali italiani intorno al 2,9%.