ALITALIA. LA PROPOSTA DI CLAUDIO LOTITO NON SEMBRA LA VIA MAESTRA

DI VIRGINIA MURRU

 

 

Nei nebulosi orizzonti di Alitalia si è aperta un’altra prospettiva, si tratta dell’offerta del presidente della Lazio, Claudio Lotito, anche se sono in tanti ad essere critici, non è semplice credere che, qualora si giungesse ad un accordo,  sarebbe la soluzione giusta per la Compagnia.

Che il Governo vigili è più che naturale, non è più il tempo dei giocolieri che traggono profitto proprio dalla presenza dello Stato. Intanto sta per partire la quarta proroga (dopo il 15 giugno), al fine di analizzare ulteriori offerte. Nelle trattative in corso la proposta di Lotito non sembra la più allettante, si guarda con maggiore attenzione a Delta, il colosso americano interessato ad Alitalia, la quale tuttavia, qualora le trattative andassero in porto, ne diventerebbe satellite.  Alitalia resta comunque un dossier scottante per il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio.

Non sarà facile dunque trovare credito  per il patron della Lazio, occorrono garanzie a prova di stabilità finanziaria, e una governance che  assicuri un solido rilancio. I troppi fallimenti, le scelte non ponderate, hanno portato la Compagnia di bandiera da una deriva all’altra, e il Governo non intende prescindere sulla credibilità delle offerte, ogni dettaglio passa in un vaglio severo.

Al momento la più accreditata sarebbe la proposta di Atlantia, società dei Benetton, che tuttavia non confermano; in ogni caso, secondo le dichiarazioni del titolare del Mef, Giovanni Tria, “occorre formulare prima una proposta vincolante”. L’offerta di Atlantia è fortemente sostenuta dal vicepremier Matteo Salvini, il quale la ritiene, secondo una sua recente dichiarazione, un partner naturale.

E’ stato Lotito ad ufficializzare all’Ansa la proposta su Alitalia ( riservata), sostenendo di avere presentato un’offerta per il 40% del capitale, in termini concreti equivale a circa 900 milioni. Al momento non c’è nulla di certo e definito, FS resta attore in primo piano, con il 30% del capitale, insieme a Delta Airlines, con una proposta del 15%, mentre il Dipartimento del Tesoro interverrebbe con la stessa percentuale: il 15%.

Di Alitalia si è parlato ampiamente anche nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri, lo ha peraltro confermato i giorni scorsi il premier Giuseppe Conte ad Ansa Forum. Intanto i vertici di Atlantia tengono a smentire le voci di un presunto accordo, al momento sul campo ci sono valutazioni e confronti, che potrebbero anche concludersi in un nulla di fatto. Alitalia  è in amministrazione controllata da ormai due anni.

In realtà i tempi lunghi sulle scelte sono riconducibili all’esigenza di non mettere per l’ennesima volta i piedi sulle sabbie mobili, l’osservatorio è ampio. Delta Air Lines propone un piano severo di tagli ad ampio raggio nella compagnia, che non riguarderebbe solo il personale ma anche la flotta, collegamenti e aerei, almeno per i primi tre anni. Poi, sempre secondo Delta, una volta risanata la compagnia, si passerebbe al Piano di rilancio, allorché lo stato finanziario è più solido e consente spazi più sicuri per gli investimenti.

Queste le proposte di Delta, formulate a Fs; per quel che concerne la flotta, Delta intenderebbe procedere con la dismissione di alcuni velivoli ormai superati sul piano tecnologico, s’interverrebbe dunque con rinnovamenti sulla flotta, così come la ‘revisione’ dei collegamenti,  con l’eliminazione di alcune tratte non  ritenute funzionali per una efficiente organizzazione della compagnia, soprattutto in termini di rientri. Secondo queste strategie alcuni voli nazionali pertanto dovrebbero essere dirottati a Fiumicino.

La situazione finanziaria di Alitalia non è florida, nonostante sia rimasto il prestigio del glorioso passato della Compagnia. In cassa a fine maggio c’erano circa 500 milioni, e poi ci sono da considerare i depositi, che al momento non definiscono un quadro di emergenza. Non si può però temporeggiare ancora per molto, il quadro della newco Alitalia, ha necessità d’essere definito quanto prima.

In un comunicato pubblicato sul sito ufficiale, Alitalia informa che sono cresciuti i ricavi nei primi 5 mesi del 2019, e in questo lasso di tempo la Compagnia ha registrato un promettente incremento nel fatturato, derivante dal traffico passeggeri, pari all’1,8% in termini tendenziali, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Risultano in aumento anche i ricavi nel corso dei 5 mesi del corrente anno, i quali sarebbero aumentati del 2,6%, sempre rispetto allo stesso periodo del 2018.

In riferimento al mese di maggio, i ricavi hanno registrato una lieve flessione (rispetto a maggio 2018), il calo sarebbe dovuto in gran parte alle manifestazioni di protesta del trasporto aereo in Italia, avvenute il 21 maggio scorso. E tuttavia si deve considerare su un prospetto di compensazione, proprio in virtù delle performance dei voli intercontinentali, i quali, in termini di ricavi, hanno evidenziato un aumento del 6,4%, ovvero un fatturato pari a 100 milioni di euro, e un incremento del numero di passeggeri dell’ordine del 3,7%.

I collegamenti intercontinentali restano una voce importante dell’attività della Compagnia. In cassa alla fine di maggio, vi erano 467 milioni di euro, più i depositi (come già si è accennato).