BRACCIALETTI? SIAMO GIÀ TUTTI SOTTO CONTROLLO COSTANTE

DI PIERLUIGI PENNATI

È bastato il deposito del brevetto per un braccialetto elettronico destinato ai dipendenti per scatenare il putiferio, siamo in campagna elettorale e questo è comprensibile, quello che però nessuno degli indignati candidati al parlamento sapeva è che l’idea non sono non è originale, ricorda molto le manette dei detenuti, ma nemmeno così innovativa, dato che altre aziende ci avevano già provato, come la Dab Pumps di Mestrino, e che qualcuno lo adotta già da tempo.

Si tratta del gruppo Leroy Merlin, del quale fa parte anche la catena Brico Center, ai cui dipendenti, nel silenzio della politica, è già stato imposto il braccialetto che ha anche un nome accattivante, si chiama “Gladiator”.

A vederlo, un gladiatore servirebbe davvero per poterlo portare, dato che la tecnologia di cui è dotato è relativamente ingombrante ed i lavoratori che lo usano dichiarano sottovoce che pesa molto, fa sudare ed indossarlo non è per niente piacevole perché produce impegno fisico e fatica maggiore.

Ma questo metodo di tracciamento non è l’unico, da molti anni si possono tracciare i telefoni cellulari, molte aziende li forniscono ai dipendenti già attivi e bloccati, nessuno, almeno in linea teorica, può escludere che un silente metodo di localizzazione e sorveglianza non sia già in atto in molte aziende, che ne possono usare i dati per individuare i “lazzaroni” ed anche senza usare giudiziariamente le informazioni possono isolarli o provocargli disagi sul lavoro volutamente.

Inoltre i nostri PC aziendali sono già sotto controllo, persino la Cassazione si è espressa in tal senso, dando alle aziende la possibilità di usare i dati raccolti contro il dipendente.

Per ultimo, anche se non per ragioni di lavoro dipendente, tutti noi abbiamo un cellulare privato, per poter usare il quale si deve inserire il proprio account, così aziende come Apple, Samsung e Google sanno già tutto di noi ed usano i nostri dati per ragioni commerciali, che altro non sono che un controllo a distanza.

Si parla di privacy, ma quando cerchi su Google una chitarra elettrica e successivamente il telefonino, il pc e tutte le applicazioni di casa propongono chitarre elettriche in vendita ogni volta che guardiamo gli schermi… beh, la legge sulla privacy sarà anche rispettata, ma siamo in un pericolo ancora più grande del fornire al nostro vicino i nostri dati personali, perché questi colossi orientano le nostre scelte di massa e di singoli, privandoci completamente ed in modo quasi inconsapevoli della libertà di scelta.

Amazon, quindi, non solo non è la prima, ma non sarà nemmeno l’ultima, abbiamo inteso la privacy come il non essere disturbati da ignoti e non abbiamo minimamente esitato a fornire il controllo di noi stessi ad altrettanti e persino più subdoli ignoti, che controllano la nostra vita e non solo il nostro lavoro.

Terminata la campagna elettorale riprenderemo con le solite emergenze, scandalo qui, scandalo là, saremo sommersi da distrazioni di massa e tra materassi abbandonati per le strade, alberi di Natale spelacchiati e mazzette “ad insaputa” di qualcuno e torneremo a regalare la nostra vita ad estranei senza cercare minimamente di guardare dietro le cose e trovare una soluzione vera e radicale.

Ci hanno abituato a rincorrere le modifiche delle modifiche allo stato delle cose, dovremmo invece osservare quello che succede ricordando ed imparando dal passato: se oggi un italiano può credersi migliore di altri e più “patriota”, al punto da uscire di casa e sparare a degli ignari passanti solo perché hanno un colore della pelle diverso dal suo, e per questo sono sicuramente dei parassiti, è perché ci hanno fatto credere che siamo democratici e possiamo dire ed anche fare ciò che vogliamo.

Invece non è così, la rete ha solo dato la parola a milioni di persone che prima erano confinate nei bar di paese a fare la figura dello scemo del villaggio, con questi “meravigliosi” mezzi moderni costituiti dalla rete internet ed i social, queste minoranze si uniscono in vere e proprie riunioni e congressi “a loro insaputa”: uno grida al nero assassino e gli altri rispondono associandosi e diventano una voce ancora più grande e compatta, fino a che qualche squilibrato reagisce in modo esagerato.

Basta uno squilibrato a provocare il panico in migliaia di moderati, è questa la loro forza, per combatterli si deve reagire con la ragione e con la storia, imparando dai propri errori, se la Costituzione Italiana è stata scritta in quel modo è perché si rifuggiva dal fascismo e dalla guerra, modificandola ed ignorandola stiamo tornando lentamente al fascismo ed alla guerra, non più tra popoli, ma civile.

Forse ci siamo accorti un po’ tardi dei braccialetti per i dipendenti, ma alla fine lo abbiamo fatto e se adesso non faremo nulla per cambiare saremo complici di Amazon, Dab Pumps, Leroy Merlin, etc., se adesso voteremo ancora quelli che hanno permesso la fusione tra le banche commerciali e quelle d’affari, che hanno abolito l’articolo 1 della legge 1369/60 senza nemmeno fissare un salario minimo, che hanno voluto il Jobs Act per favorire un mercato del lavoro che sta affamando i lavoratori, oppure qualcuno anche solo in accordo con questi principi assassini, saremo anche noi loro complici.

Apriamo gli occhi e riflettiamo, prima di suicidarci in un’auto eutanasia sociale “a nostra insaputa”.