DI PIERLUIGI PENNATI
Esiste una patologia psichiatrica davvero pericolosa quando la si lascia incontrollata, si chiama pseudologia fantastica ed è stata descritta per la prima volta nel 1891 da Anton Delbrück, uno psichiatra tedesco, che ne ha riconosciuto i tratti in soggetti istrionici o psicopatici.
Costoro sono anche detti “bugiardi patologici” e sono certamente ancora oggetto di discussione, dato che la malattia si manifesta in molti modi ed è differente nei soggetti adulti e nei bambini.
In genere chi è affetto da questa sindrome di Pinocchio ha la necessità di dimostrare di esistere attirando su di sé l’opinione di chi gli sta intorno od addirittura del pubblico in generale.
Non ci sono limiti, ci si inventa di tutto e per differenti motivi, sentirsi importante, immaginarsi una persona sicura, ottenere privilegi, scorciatoie od ottenere e mantenere potere e status quo.
Questa patologia viene descritta come un prodotto diretto dell’immaginazione che però è vissuta spesso dal paziente come se le esperienze inventate fossero davvero state vissute, venendo così elaborate nel suo cervello come se fossero ricordi veri.
In pratica il bugiardo patologico crede davvero in quello che dice, non recita e fin da bambino ha la necessità di “fare finta di” per scappare da una realtà che non riesce a tollerare così com’è.
Chi ha l’abitudine di spararle grosse, definito nel dialetto toscano “bomba”, crescendo trova normale collocazione nella società, ma tendenzialmente resta un “fanfarone”.
Il problema nasce quando questa attitudine non si seda con il tempo ed ottiene i primi consensi, infatti la personalità del bugiardo patologico lo porta a dover ingrandire sempre più il proprio raggio di azione per mantenere il castello in aria che ha costruito e per far ciò si avvale di alcuni trucchetti, per esempio quanto narrato è normalmente interessante ed avvincente e non si scosta mai troppo dalla realtà per evitare di dover ammettere che si tratta di invenzione, perchè il bugiardo patologico è sì in grado di ammettere di fronte alle evidenze che le cose non stanno come ha raccontato, ma lui non ne è mai il colpevole: è stato ingannato o deviato da qualcuno o qualcosa d’altro e sempre in modo apparentemente ragionevole.
Questo bugiardo inventa storie senza interruzione, non basta una bugia ed il successo lo porta a ripetersi aumentando sempre la posta.
Quanto inventa, dipende sempre da elementi personali e non provenienti dall’ambiente esterno e gli stati di stress possono provocare menzogne ripetute senza evidenze di patologie, inoltre nelle storie raccontate il narratore è sempre il personaggio positivo della storia, nella quale si descrive come un eroe od una vittima a seconda dei casi ed è normalmente un tipo coraggioso, conosce persone importanti e/o famose, e guadagna più o meno soldi di quanti ne guadagni davvero, solo per impressionare gli interlocutori.
Un tale soggetto non si assume mai la responsabilità delle proprie azioni.
All’interno della quarta revisione del Manuale Statistico e Diagnostico delle Malattie Mentali, redatto e revisionato dall’American Psychiatric Association, l’associazione degli psichiatri americani, è previsto che per poter diagnosticare la Sindrome di Pinocchio lo psichiatra deve poter riconoscere nel paziente almeno cinque dei seguenti sintomi:
- La persona si sente a disagio in pubblico quando non è al centro dell’attenzione.
- Le sue emozioni sono rapidamente mutevoli e superficiali.
- Usa con costanza l’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé.
- Le sue esposizioni verbali sono eccessivamente impressionanti e prive di dettagli importanti.
- Ha una elevata capacità teatrale e ha spesso una espressione esagerata delle emozioni.
- É suggestionabile e facilmente influenzabile dagli altri e dalle circostanze.
- Considera le relazioni e le conoscenze più intime di quanto non siano realmente.
- L’interazione con gli altri è spesso caratterizzata da comportamento seducente o provocante.
Quasi sempre il soggetto non utilizza la bugia per ottenere un reale tornaconto materiale od un vantaggio sociale, ma solo per accrescere la propria autostima, rendendo chi è affetto da bugia patologica un soggetto davvero pericoloso, che sistematicamente promette e non mantiene e che agisce all’opposto di quello che dice, senza mai assumersi responsabilità o decisioni definitive.
La pseudologia fantastica è anche descritta come mitomania: immaginate quanti danni potrebbe fare chi ne è affetto se diventasse un giorno per assurdo, che so, il Presidente del Consiglio dei Ministri di qualche stato od il capo di un importante partito nazionale, o, addirittura, tutte e due le cose contemporaneamente…