S-COMUNICATO

A qualcuno sarà sembrata un’eresia non scioperare soprattutto in questo momento. Per noi, si tratta della logica, seppur sofferta, conseguenza di quanto andiamo dicendo ormai da due anni.

Lo sciopero è sacro e non ci siamo permessi di dare contro a chi lo ha praticato, ma proprio per questo abbiamo deciso per la prima volta di non seguire le classiche litanie sindacali, e ci siamo posti fuori dal quel contesto, lo abbiamo fatto confrontandoci con i nostri iscritti, che in piena libertà hanno deciso se scioperare o meno, consapevoli anche e soprattutto che l’obbligo normativo di concentrare tutte le azioni di sciopero dei differenti soggetti sindacali nelle stesse date impedisce di comprendere quale motivazione sia stata sostenuta e portata eventualmente a successo.

La nostra indicazione di non scioperare non è stata quindi una scelta contro la lotta sindacale a prescindere, ma è stata frutto di un’attenta analisi del contesto attuale e resa necessaria dall’evidenza di un’azione sindacale interna ormai a dir poco sterile, per non dire catastrofica, almeno nell’ultimo anno (ma con un poco di memoria si potrebbe andare anche più indietro) dei sindacati che oggi siedono ai tavoli con la DA.

Non è accettabile che vengano fatte riunioni quotidiane con l’azienda sin da gennaio per arrivare alla conclusione della summer 2022 così come l’abbiamo vissuta. Una compagine sindacale degna di rispetto e fiducia avrebbe preso atto del totale fallimento della propria azione e agito di conseguenza.

Ci pare di ricordare anche di un particolare sindacato che si arrogava il diritto di rappresentare tutti gli operativi firmando un accordo summer in solitudine e rivendicandolo come valido. Ora, sebbene la cosa sia nel solco della legalità, date le attuali regole sulla rappresentanza, il solo fatto di averci provato testimonia un atteggiamento di reale pirateria sindacale. Il rifiuto aziendale a dare corso a quell’accordo, motivandolo appunto con la scarsa rappresentanza del sindacato in questione, rappresenta l’ennesima testimonianza della inconsistenza sindacale. Tutto questo dovrebbe portare ad un ripensamento in termini di azione e ruolo del sindacato e degli attuali rappresentanti. Ora si “lotta” tutti insieme, per arrivare a maggio e fare ognuno il proprio gioco.

Noi non abbiamo scioperato, quindi, non per qualunquismo, non per mero calcolo o perché siamo improvvisamente diventati aziendalisti, ma perché riteniamo che gli attuali vertici sindacali siano in parte responsabili della attuale condizione di precaria sudditanza a cui tutti i lavoratori e in special modo gli operativi sono costretti e non abbiamo voluto dare loro l’alibi del nostro supporto, dato che il nostro sciopero proclamato per la stessa data (tra l’altro per primi) era generale e per ben altre ragioni. 

Crediamo ci sia bisogno di un radicale cambio generazionale, di aprire le finestre e far entrare un poco di aria fresca, perché non si respira più. L’unica assemblea fatta poco prima dell’inizio dell’estate è stata una commedia, e la rinuncia agli straordinari poi chi l’ha fatta?  Oltre a poche altre colleghe e colleghi che sono andati in autonomia, la compattezza mostrata dagli iscritti USB ha certificato la solidità di un gruppo che ha scelto da quale parte stare.

Gli altri?

Lo sciopero in ENAV oggi non sposta gli equilibri, semplicemente muove la foglia di fico dietro la quale nascondere la propria faccia e, al massimo, serve a prendere tempo. Mentre si attua lo sciopero, che dovrebbe essere la massima espressione di dissenso, di rottura, tutto il personale è impegnato in attività addestrative (e non solo) volte all’implementazione di quel piano industriale che poi di sovente si critica, soprattutto sulle tempistiche.

Qualcosa non torna o no?

Ci sono forme alternative di lotta sindacale che potrebbero fare la differenza, come la rinuncia alla “collaborazione” ad esempio, per il tempo necessario a raggiungere un accordo sui temi più scottanti. Per farlo però ci vogliano autorevolezza credibilità e forza.

Uno sciopero, alla fine, a loro non costa nulla.

Roma, 24 ottobre 2022                                                                RSA USB ROMA ACC

 

Allegati:

comunicato 24 ottobre 22