MANOVRA 2018. TRA GLI EMENDAMENTI ANCHE L’ISTITUZIONE DI UN FONDO PER I CAREGIVERS

DI VIRGINIA MURRU
In Commissione Bilancio al Senato, c’è stato un bel da fare negli ultimi giorni, tanti gli emendamenti apportati alla Legge di Bilancio 2018, in primis quello riguardante le 15 categorie di lavori usuranti, che saranno esentati dall’adeguamento automatico alle aspettative di vita (‘quota 67’). C’è anche l’istituzione di un Fondo per i cosiddetti ‘caregivers’, ossia quei soggetti che si prendono cura di familiari affetti da patologie fortemente invalidanti.
Al Fondo verrà destinato un finanziamento di 20 milioni l’anno (60 mln in 3 anni), per il triennio 2018/20, e avrà una funzione di copertura per gli interventi a beneficio di questi ‘assistenti familiari’, ma soprattutto se ne riconoscerà l’importante ruolo sociale. Si tratta di interventi e battaglie portati avanti dal Pd negli ultimi anni, anche con specifici disegni di legge volti al riconoscimento di questa particolare ‘figura sociale’, culminati ora con l’accoglimento degli emendamenti da inserire nella manovra, che prevedono, appunto, l’istituzione di un Fondo ad hoc.
Secondo la definizione dell’esponente del Pd in Commissione Lavoro, Annamaria Parente (capogruppo), “i ‘caregiver’ sono coloro che assistono persone con uno stato di salute seriamente compromesso”, nella gran parte dei casi si tratta di donne, che si prendono cura del proprio coniuge, ma riguarda anche le unioni civili tra persone dello stesso sesso, nonché conviventi di fatto o familiari affini entro il terzo grado, soggetti, in ogni caso, che non siano in grado di provvedere a se stessi, a causa di affezioni gravi (ad esempio demenza senile o disabilità).
Tra le tante battaglie di carattere sociale, rivendicate dal Pd, c’è anche quella sul rifinanziamento del Fondo per il ‘Dopo di noi” , (istituito con la legge n.112 del 2016 ), rivolto all’intervento assistenziale permanente di persone con disabilità grave e permanente, che non possono contare sul sostegno familiare.
Per quel che concerne il Fondo destinato ai caregivers, si prevede che la gestione sarà affidata al Ministero del Lavoro; come già accennato, avrà una funzione di copertura per gli interventi di carattere legislativo che porteranno al riconoscimento del ruolo, tramite un adeguato sostegno economico, anche secondo personali situazioni lavorative e di vita.
Tra le altre proposte di correttivo al ddl Bilancio, c’è anche la riserva di una ‘dote’ mirata, da individuare nel Fondo per il contrasto delle povertà con fine d’inclusione, destinata all’assistenza e al supporto dei giovani ‘fuori famiglia’. L’istituzione di questa risorsa finanziaria sarà attribuita per ora in via sperimentale, e avrà una consistenza di 5 milioni l’anno, sempre di competenza del triennio 2018/20.
Nello specifico, tale sostegno sarà riservato ai giovani che, al momento del compimento dei 18 anni di età, vivessero fuori dal contesto familiare di origine, per via di provvedimenti di carattere giudiziario. L’assistenza potrà avere una durata di 3 anni.
Nella pioggia di correttivi vi sono i pensionamenti anticipati riguardanti i direttori sanitari, emendamento promosso da un esponente di Ala (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie), Antonio Milo, che è il risultato di un compromesso raggiunto con il Pd, per una questione di maggioranza in Commissione Bilancio. L’intervento è a favore dei dirigenti medici dipendenti da strutture sanitarie che presentassero entro il prossimo anno, domanda di pensionamento anticipato, e che abbiano compiuto i 64 anni e sei mesi di età.
E’ necessaria però, una maturità contributiva di 40 anni e 8 mesi. Ci sono ovviamente delle condizioni per l’anticipo pensionistico: il dirigente medico deve dimostrare di essere parte dell’organico dell’azienda sanitaria nella quale svolge la sua attività, fino al 31 dicembre 2017, e deve essere stato collocato fuori dal reparto o dal servizio medico da almeno due anni.
All’esame anche gli emendamenti relativi ai Premi di produttività in azioni, che rimandano ai lavoratori dipendenti; una proposta che tiene conto del calcolo delle plusvalenze derivanti dalla cessione, e nella fattispecie dalla differenza tra ciò che percepisce il dipendente e il valore delle azioni nel momento in cui queste sono state assegnate. Anche questo ‘ritocco’ deriva da un esponente Pd (Giorgio Santini).
Tanti altri sono i ritocchi, vista la mole non indifferente degli emendamenti sulla manovra (700), c’è anche l’emendamento che trasferisce competenze concernenti il ciclo dei rifiuti all’Autorità per l’energia elettrica, che potrebbe assumere, nell’ambito di questo circuito integrato, il nome di ‘Arera’, ossia Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente.
I rappresentanti saranno sempre 5, su nomina e proposta del ministero dello Sviluppo economico, in sinergia con quello dell’Ambiente.
E’ ancora Ala a presentare in Commissione l’emendamento che istituirà il Registro Nazionale degli Agenti Sportivi presso il Coni, c’è già stato al riguardo l’ok della Commissione. Riguarderà quei soggetti che, dopo avere redatto in forma scritta un incarico che crea una relazione tra due persone attive nell’ambito di una disciplina sportiva – riconosciuta dal Coni affinché il ‘contratto’ concernente la prestazione sportiva di carattere professionistico risulti valido – possano accedere al tesseramento presso una federazione sportiva professionistica.
La registrazione avviene dopo il versamento di un’imposta di bollo dell’importo di 250 euro, annuale.
Via libera della Commissione Bilancio anche per la detassazione della Previdenza integrativa che interessa i dipendenti pubblici, più o meno in linea di simmetria con ciò che è previsto con i privati; l’intervento dovrebbe moltiplicare le adesioni degli statali alle cosiddette forme complementari. Sono previste Commissioni tecnico-scientifiche.
Il dibattito in materia di pensioni comincia ora a Montecitorio, è già previsto un emendamento da parte del Governo, per allargare la platea dell’Ape Social alle 4 attività considerate usuranti, ed esenti da ‘quota 67’. Si tratta di pescatori, marittimi, siderurgici, e braccianti. E con queste nuove mansioni incluse (oltre le 11 già previste), si arriva alle 15 categorie che saranno esentate dagli scatti automatici in termini di maturità pensionistica.
Particolari agevolazioni sono previste per le donne, punto di forza della trattativa con la Cgil.
Si pensa che proprio nel dibattito alla Camera, si potrebbe trovare un accordo tra maggioranza e opposizione per prorogare l’Ape social, con le agevolazioni anche per le donne, fino al 31 dicembre 2019.