CAUSA SCIOPERO, ALITALIA CANCELLA 137 VOLI, INTERVENTI STRAORDINARI PER IL 60% DEI PASSEGGERI

DI VIRGINIA MURRU

 

Com’era stato previsto, oggi parte lo sciopero proclamato dalle sigle autonome dei controllori di volo (Ast-Confsal – Cub Trasporti/AirCrowCommittee – Filt-Cgil, Fit Cisl, Uilt-Uil – Ugita e Assivolo Quadri). Sono stati cancellati 137 voli, e nonostante Alitalia avesse già diffuso la notizia sull’astensione dal lavoro per la giornata odierna, dalle 13 alle 17, negli aeroporti i disagi saranno inevitabili.

Attraverso un tweet la compagnia di bandiera ha indicato alcuni numeri gratuiti ai quali rivolgersi per le necessarie informazioni, anche dall’estero, oltre alla lista dei voli che sono stati cancellati.

Altre agitazioni sono previste nel settore del trasporto aereo, e di conseguenza Alitalia è intervenuta per la cancellazione di alcune tratte nazionali e internazionali.

Al fine di venire incontro ai passeggeri, Alitalia ha organizzato un piano straordinario, attraverso l’impiego di aerei in grado di accogliere un numero maggiore di viaggiatori, sia nei collegamenti nazionali che internazionali, con queste misure sarà possibile permettere al 60% circa dei passeggeri che avevano prenotato un volo, di raggiungere le proprie destinazioni.

Com’è noto già da alcune settimane, l’astensione dal lavoro proclamata dalle principali sigle sindacali, Filt-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, per il 13 dicembre prossimo, si svolgerà regolarmente.

Intanto l’ottava proroga per la definizione dell’accordo tra i soci del consorzio sembra inevitabile, dovrebbe slittare ormai ‘a data da destinarsi’, per ragioni d’incertezza da parte di Atlantia, per la quale non sarebbero maturate a tutt’oggi le condizioni per una proposta vincolante. Le obiezioni riguardano il piano industriale, che non sarebbe abbastanza solido da garantire un futuro privo di rischi. 

Il premier Conte non intende accettare soluzioni industriali che prevedano ‘toppe’.

Dopo il passo indietro, si è spezzata la cordata a pochi giorni dall’intesa conclusiva. Non parte il Consorzio, disorientamento iniziale al Ministero dello Sviluppo Economico, ma inevitabile la reazione e la volontà di riprendere le redini per dare risposte convincenti. La verità è che quel ‘socio internazionale solido e affidabile’, al quale si aspirava per riprendere l’attività della Compagnia a pieno regime, e con un corso di governance regolare, non si è ancora trovato.

Le compagnie internazionali, considerati i trascorsi e le traversie che hanno determinato una crisi dietro l’altra, mettono in rilievo le loro riserve, e non rischiano d’investire se non mettendo sul tavolo condizioni durissime di ristrutturazione, che includono tagli di costi ed esuberi del personale.

Condizioni che urtano con gli obiettivi dei sindacati di categorie, i quali sottolineano nel corso dei confronti con il Governo, che non intendono accettare mannaie così pesanti per i lavoratori. Tutto questo mentre il Commissario Stefano Paleari, in audizione a Montecitorio, ha di recente comunicato che nel corso dei primi sei mesi dell’anno, la Compagnia ha prodotto ricavi pari a 1 mld e 443 milioni, registrando pertanto una crescita del 3% rispetto al 2018 (aumento tendenziale), e del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Il Commissario ha anche precisato che alla fine di settembre del corrente anno, la Compagnia aveva in cassa 310 mln, mentre quando è iniziata l’amministrazione straordinaria in cassa c’erano 83 milioni. Risultati da non sottovalutare, suscettibili di notevoli miglioramenti, allorché la Compagnia, con una cordata di soci interessati al suo potenziamento e sviluppo, ripartirà con una newco e prospettive più certe.