MOODY’S: RISCHIO SHOCK ECONOMICO E FINANZIARIO GLOBALE DA TENSIONE USA-IRAN

DI VIRGINIA MURRU

 

E’ l’allarme lanciato dall’Agenzia di rating, tra le più accreditate al mondo. L’economia globale, che già nel 2019 ha registrato sintomi di possibile recessione – dato che gli indicatori nell’ultimo trimestre avevano segnalato proprio questo trend, dopo un decennio di crescita – rischia un grave shock in seguito alla situazione di fortissima tensione internazionale che si è creata tra Usa e Iran.

il dialogo tra i governi delle più grandi potenze viaggia in queste ore su fili di alta tensione, l’Iran è un ordigno che esplode d’ira, sete di vendetta e ritorsioni. Preoccupanti le dichiarazioni del Governo circa l’intento di annullare gli accordi sul nucleare, e riprendere la produzione di uranio arricchito. Non c’è spazio né per la mediazione né per una linea di ragione che riporti sotto controllo il clima di forte ostilità che si è instaurato negli ultimi giorni.

Il rischio è fortissimo, l’Iran si sente colpito al cuore, l’uccisione di uno degli uomini più carismatici e rappresentativi del Paese è diventata una questione di Stato, da risolvere con misure di carattere militare al fine di rivendicare l’azione di guerra degli Usa.

L’Iran ha recepito in questi termini il raid che ha colpito il generale Soleimani, come un attacco di guerra, e continua a manifestare lo sdegno incontenibile in piazza, a lanciare fuoco e fiamme contro la politica estera del presidente americano Trump, e la sua ostilità dichiarata nei confronti del Paese islamico sciita. Le minacce provengono da entrambi i ‘fronti’: l’Iran ha già fatto sapere che gli Usa devono prepararsi ad un nuovo ‘Vietnam’, e chiaramente non c’è da dormirci sopra, perché non è viatico che prelude alla pace.

Moody’s, tramite un analista senior, esprime il suo pessimismo riguardo all’escalation di tensioni geopolitiche in Medio Oriente,  affermando che il conflitto che potrebbe derivarne difficilmente sarebbe di breve durata, e da ciò deriverebbe giocoforza una catena d’implicazioni tali da innescare uno shock economico e finanziario su scala globale.

L’analista di Moody’s ha messo poi l’accento sui seri rischi a cui è esposta l’economia del pianeta. In primis c’è in gioco il settore energetico, con il petrolio che diventerebbe un target praticamente certo nell’escalation del conflitto, bersaglio per colpire ancora una volta l’Iran, che già di quarantene se ne intende. Il prezzo del petrolio è dunque tra gli eventi aleatori più temuti, e per la logica degli schemi globali, l’importanza che riveste negli scambi sarà il detonatore più temuto in quest’atmosfera che già sa di emergenza.

Gli esperti di Moody’s mettono in primo piano il settore energetico con il rischio petrolio, al quale inevitabilmente seguirebbe quello bancario, i movimenti turistici e altri settori a questi strettamente legati. Il che, nel volgere del breve periodo, metterebbe a repentaglio i dati macro dell’intera economia globale, con i mercati finanziari che ne registrerebbero le scosse. Il clima d’incertezza  pesa sulle scelte degli investitori, il caos che potrebbe scatenarsi non è certo ideale per l’ottimismo nel sentiment dei mercati, i quali già fibrillano registrando pesanti perdite. Proprio loro, è ben noto, sono i bersagli più vulnerabili.

Un sintomo di queste logiche è la cosiddetta ‘corsa all’oro’, accade sempre quando nel settore finanziario ed economico incombe un’insidia dall’esito incerto, e infatti il prezzo dell’oro è salito ai massimi da sette anni a questa parte, a 1.580 dollari l’oncia (ai massimi da aprile 2013).

Non è del resto l’unico bene rifugio ad essere oggetto di attenzione, i bond sono saliti (il T bond Usa a 10 anni sta viaggiando a 1,770%) e il prezzo del greggio ha raggiunto valori altissimi (70 dollari al barile). C’è la sensazione che queste raffiche di tensione stiano creando la premessa per veri e propri sconvolgimenti, sicuramente assetti pilotati dalla paura di un nuovo, devastante conflitto in Medio Oriente.