L’OCCUPAZIONE A NOVEMBRE 2019 REGISTRA UN RECORD STORICO: TASSO A 59,4%

DI VIRGINIA MURRU

 

Un record sicuramente storico, se si fa riferimento allo start delle rilevazioni nel 1977,  gli occupati hanno raggiunto quasi il 60%, esattamente siamo a 59,4% (+0,1 punti percentuali), si rileva un aumento consistente soprattutto nella fascia compresa tra i 25 e i 34 anni, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat.

Se un dato macro, pure così importante, autorizzasse a sperare in un’inversione di rotta dell’economia italiana, e fosse il segno davvero eloquente di una buona ripartenza, il nuovo anno inizierebbe con i migliori  auspici.

Ma resta comunque una buona premessa per nuovi sviluppi; intanto, in termini di tasso di occupazione risulta il più alto di sempre (dal ’77), un record storico, appunto. Il mese di riferimento di questo record è novembre 2019, i primi positivi riscontri si sono avuti già nel primo semestre dell’anno che si è appena concluso, e ad ottobre il trend ha confermato l’andamento della crescita, al quale è seguito il rilevamento di novembre, con 41 mila occupati in più rispetto al mese precedente (+0,2%).

Secondo l’Istituto Italiano di Statistica questi risultati sono legati ad un aumento della componente femminile (+0,3%), che in termini di numeri corrisponde a +35 mila unità, e allo stabile assetto di quella maschile. Oltre che all’aumento riscontrato nella fascia dei più giovani (tra i 25 e i 34 anni); si rileva un buon movimento anche tra gli ultra cinquantenni, mentre risulta in calo nelle altre fasce d’età.

Sempre secondo i dati Istat, aumentano i dipendenti permanenti, con +67 mila unità; in diminuzione invece i dipendenti a termine (-4 mila) e i lavoratori indipendenti, -22 mila.

Cresce anche la fila delle persone alla ricerca di lavoro, circa 12 mila unità in più nell’ultimo mese. Il trend della disoccupazione deriva da un aumento per gli uomini, con +15 mila unità (+1,2%) – e di una lieve diminuzione per quel che riguarda le donne: -3 mila unità (0,2%). In crescita i disoccupati sotto i 35 anni di età, in lieve diminuzione nella fascia dei 35-49enni, stabili gli ultracinquantenni.

E’ pertanto ancora la disoccupazione giovanile a preoccupare, è ancora il substrato più fragile della popolazione in questo ambito. Secondo le rilevazioni Istat, si registra un’esigua crescita del numero di disoccupati e un calo dell’inattività, la quale si attesta ai minimi storici. Resta in ogni caso stabile il tasso di disoccupazione al 9,7%.

Complessivamente, la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, sempre a novembre come mese di riferimento, risulta in calo rispetto al mese precedente (-0,6%), ossia a -72 mila unità, calo che coinvolge entrambe le componenti di genere.

Nel confronto tra il trimestre settembre/novembre e il precedente, si rileva lo stesso trend di crescita per quel che concerne l’occupazione, sia pure più lieve (+0,1%), pari a +18 mila unità. L’aumento riguarda entrambi i sessi.

Aumentano anche i dipendenti a termine e i permanenti, per 62 mila unità complessive. Un calo si registra tra i lavoratori indipendenti (-0,8%). L’andamento mensile, spiega l’Istat, si conferma anche nel trimestre per i soggetti alla ricerca di un lavoro, i quali aumentano dello 0,3%; per gli inattivi tra i 15 e i 64 anni si riscontra una diminuzione dello 0,4%.

In crescita l’occupazione su base annua: +1,2%, ossia +285 mila unità, e riguarda entrambi i generi di tutte le fasce di età, ad eccezione dei 35-49enni. Al netto della componente demografica, precisa l’Istat, la variazione è positiva per tutte le classi di età. Trainano la crescita i dipendenti, con +325 mila nel complesso, soprattutto permanenti, mentre diminuiscono gli indipendenti, con -41 mila unità.

Considerando l’arco dei 12  mesi, alla crescita degli occupati si accompagna un calo dei disoccupati (-7,1%), e gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,5%)