GUALTIERI: TAGLIO CUNEO FISCALE SU UN’AMPIA PLATEA DI LAVORATORI DIPENDENTI

DI VIRGINIA MURRU

 

“Meno tasse e più soldi in  busta paga”, questo è lo slogan con il quale il Governo ha iniziato l’attività politica nel nuovo anno, insieme alle misure di contrasto per la lotta all’evasione fiscale costituiranno il binario sul quale scorrerà la politica economica dell’esecutivo, secondo le indicazioni della Legge di Bilancio 2020.

Un punto di partenza ambizioso, che si concretizzerà già a partire dal prossimo luglio, con il Bonus Irpef che salirà fino ad un massimo di 100 euro netti al mese, ed è previsto che andrà a beneficio dei redditi annui complessivi fino ad un tetto di 40mila euro. Si allarga anche la platea dei percettori, che passa da 11,7 milioni di lavoratori a 16.

La Legge di Bilancio 2020 ha stanziato 3 miliardi di euro per la riduzione del cuneo fiscale sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti  “si tratta di risorse – spiega il Ministero dell’Economia – destinate a rideterminare l’attuale Bonus Irpef, ampliandone pertanto l’ammontare e la platea.

L’integrazione dell’attuale Bonus Irpef, con importo di 100 euro mensili, sarà corrisposto totalmente su un reddito inferiore ai 28mila euro; sopra questa soglia decrescerà fino a raggiungere il valore di 80 euro mensili (per i redditi corrispondenti a 35.000 euro).

Oltre questo livello di reddito l’importo relativo al beneficio decresce ancora fino ad azzerarsi allorché si raggiungono i 40mila euro.

Il ministro Roberto Gualtieri è soddisfatto dei risultati raggiunti, anche perché le misure sul taglio del cuneo sono frutto di un’intesa con i sindacati, la cui vertenza si è conclusa in modo positivo.

Così si è espresso al riguardo il ministro dell’Economia:

“E’ stato positivo l’incontro con i sindacati circa l’accordo sul taglio del cuneo fiscale, con il quale migliorare il salario netto che interessa 16 milioni di lavoratori, ossia coloro che percepiscono redditi medio-bassi. Aumentano quindi a 100 euro gli attuali 80 euro netti (il cosiddetto ‘Bonus Renzi’) in busta paga per tutti gli attuali percettori del bonus fiscale.

Tale beneficio sarà esteso ad altri 4,3 milioni di lavoratori dipendenti, che fino ad ora ne erano esclusi. Queste misure fanno parte di una riforma fiscale più ampia, alla quale il Governo sta già lavorando col fine di sostenere lavoro e crescita, in una logica di equità.”

La riduzione del cuneo è quindi solo una premessa per una più generale riforma dell’Irpef. Lo affermano con soddisfazione gli esponenti del Movimento 5S, i quali precisano che, la riforma oggetto di studio da diversi mesi, porterà ad un risparmio ancora più consistente per il cosiddetto ceto medio, e prima ancora per i pensionati e coloro che percepiscono redditi talmente bassi da non essere in grado di versare le imposte.

Viene definita “riforma epocale” dal Movimento, e prenderà avvio nel 2021;  avrà tra i suoi obiettivi la riduzione delle aliquote Irpef da 5 a 3, oltre che ad introdurre il ‘quoziente familiare’, affinché si possa rendere più moderno e snello l’intero sistema fiscale italiano.

Il vero obiettivo da perseguire, secondo il Governo, è quello di migliorare la condizione dei lavoratori in generale, dei pensionati, precari e disoccupati, ossia coloro che sono stati danneggiati dalle politiche di austerità dei precedenti governi.

Dopo l’incontro a Palazzo Chigi,  Maurizio Landini, Segretario della Cgil,  osserva: “per quanto la classe dei lavoratori con queste misure non stia certo per ‘diventare ricca’, la strada da percorrere in definitiva è quella giusta, dato che interessa una platea piuttosto ampia di lavoratori, circa 15/16 milioni, e pertanto sono misure di carattere popolare.” E aggiunge:

“L’incontro con il Governo è stato positivo, è un giorno importante perché dopo tanti anni si vede un provvedimento che va ad aumentare il salario netto di una parte debole di lavoratori dipendenti. E’ per ora un primo buon risultato.”

Più o meno sulla stessa linea di considerazioni la rappresentante della Cisl, Annamaria Furlan:

“Al momento non è una risposta che soddisferà tutti, ma almeno è un passo in avanti importante. Ed è anche frutto delle lotte di milioni di uomini e donne, che abbiamo portato nelle piazze per arrivare a questo risultato, dopo un anno di mobilitazione. Posso dire quindi che si tratta di rivendicazioni parziali, ma positive.”