LE BORSE EUROPEE RIPRENDONO QUOTA, IN RECUPERO ANCHE I LISTINI ASIATICI

DI VIRGINIA MURRU

 

Le piazze europee spostano l’asse in positivo, nonostante, secondo il parere degli analisti, la volatilità continui ad essere come una mina vagante, sotto pressione per effetto del coronavirus. I mercati asiatici, in particolari quelli cinesi, non sono immuni dall’’influenza’ dovuta all’emergenza sanitaria in atto.

Ma gli investitori hanno comunque concesso fiducia agli interventi del Governo cinese, che ha messo in moto misure di politica monetaria adeguate, attraverso la Banca Centrale. Strategie che hanno contribuito al sostegno dei listini azionari.

Wall Street ha registrato altri record, ma anche le piazze asiatiche hanno seguito un trend di rialzo, sia pure a livelli più contenuti.

A Milano il FFSE Mib riprende quota 24mila punti, con rally di Intesa Sanpaolo (+3,3%), l’osservatorio va ai titoli del settore bancario, con UniCredit a +0,91%, BPER Banca a +0,45%. Ieri il FTSE Mib aveva chiuso in rialzo dell’1,64%.

In positivo anche il titolo Ferrari, che ieri ha avuto riscontri negativi in seguito alla pubblicazione del bilancio 2019, con gli utili in calo dell’11%.

In generale c’è molta attenzione da parte degli investitori, considerato il condizionamento dell’emergenza sanitaria e il conseguente impatto nell’economia a livello globale, non solo su quella cinese, che ha tuttavia messo in atto misure atte a contenere il naturale rallentamento del ciclo. Importanti quindi gli interventi delle Banche Centrali volti a correggere le ‘idiosincrasie’ dei mercati, pilotati dal panico per la rapida diffusione del virus; è più che mai necessario pertanto rassicurare gli investitori.

A questo riguardo è stato efficace l’intervento della Banca centrale cinese che lunedì ha immesso liquidità nel sistema, con 1700 mld di yuan. Ma è anche probabile un taglio dei tassi, e la riduzione del coefficiente di riserva obbligatoria degli istituti di credito, misure orientate al supporto dell’economia. E non sono esclusi interventi di carattere fiscale, sempre rivolti al recupero dell’indice di fiducia di consumatori e imprese, tramite l’abbassamento del cuneo con sgravi fiscali, sempre quale strumento di controllo sui riflessi negativi causati dall’epidemia da virus in atto.