QUEI MALEDETTI 80 EURO

DI NELLO BALZANO

Il fatto che si possa sostenere che è possibile la cancellazione della detrazione fiscale degli 80 euro per i dipendenti con meno di 24.600 e non più di 26.600 euro di reddito annuo, ne mostra appieno la sua debolezza.
Un bonus fiscale nato per accalappiarsi elettori, dal costo annuo di più di 11 miliardi di euro, che ha allontanato ulteriormente i lavoratori dalla tutela sindacale, convinti che anche senza questi si potesse avere un incremento di stipendio, solo grazie alla politica.
Oggi si dice che questa potrebbe essere cancellata per cercare risorse a favore della flat tax, ovviamente il governo smentisce, ma intanto raccontare che si può eliminare non è un falso.
Qui la differenza tra un aumento di Contratto Collettivo alla base di accordi tra le parti e che nessuno può togliere arbitrariamente, tantomeno il governo e un beneficio fiscale, utile per scopi elettorali, ma dannoso per le casse dello Stato.
Questo l’errore del governo Renzi, ma senza sottovalutare le responsabilità del sindacato, che si è fatto spogliare di una parte di sue prerogative, dando alle controparti, Confindustria e altri, la facoltà di non ritenere congrua una richiesta di aumento, visto che ci aveva pensato il governo, la prova regina è il CCNL metalmeccanico, dove la parte datoriale aveva addirittura richiesto la restituzione di 70 euro dal vecchio contratto, poi risolta con un aumento medio di 2,5 euro mensili nei successivi anni di rinnovo.
Per concludere sarebbe vigliacca la cancellazione a vantaggio dei più abbienti, visto che si parla di flax tax, ma questo serva di lezione alla sinistra, che quando si ritrova con delle risorse deve imparare a costruire provvedimenti a vantaggio della crescita occupazionale, solo così si può parlare di ripresa economica futura.