LE VIE DEL SALE, SIMBOLO DI LIBERTÁ

DI NELLO BALZANO

La libertà di movimento delle persone e merci rappresenta uno dei tanti simboli dell’emancipazione di un Paese, aver messo nella Costituzione il diritto di movimento all’interno del territorio nazionale, che deve vedere lo Stato impegnato nel garantire tutti gli strumenti perché questo sia pienamente realizzato, è altresì un voler evidenziare quanto questo sia fondamentale per la libertà di tutti i cittadini.

Le “Vie del Sale” erano fondamentali seppur in un regime di povertà, per poter permettere il raggiungimento anche delle piccole località sperdute per dare agli abitanti di quei luoghi la possibilità di godere di beni soprattutto alimentari, le vie di comunicazione realizzate nel dopoguerra hanno quindi rappresentato l’unità di un Paese estremamente frammentato e martorizzato dai duri combattimenti.

Le autostrade rappresentano pertanto un fondamentale elemento di progresso e di civiltà, nonostante ancora tanto si debba fare per le grandi opere in termini di infrastrutture, anche mettendo in conto un’inevitabile violenza sul territorio.

Questo per mettere in chiaro le scelte che un Paese come l’Italia deve saper prendere, cercando il più possibile di porre il massimo rispetto ambientale, un aspetto che oggi si può affrontare con più attenzione rispetto alla cementificazione selvaggia degli anni ’60.

Libertà di movimento, quindi, ma soprattutto, la garanzia che tutto ciò possa essere goduto nella massima sicurezza, soprattutto nel trasporto su gomma, per cose e persone, un aspetto che non può permettere nessun dubbio di sorta, chi di noi potrebbe affrontare un viaggio sapendo che durante il tragitto, la strada che percorre potrebbe scomparire da un momento all’altro qualcosa che non si può e non si deve mettere in conto, se non per fenomeni naturali imprevedibili.

Ecco perché colpiscono determinate affermazioni di esperti ingegneri quando ci parlano di vita di un viadotto, non è accettabile venire a conoscenza che si può viaggiare su un tratto di strada dove le sue strutture hanno raggiunto i 50 anni dalla sua realizzazione, quindi potenzialmente pericolose.

Non c’è giustificazione che tenga, né appelli al fato o al destino crudele, uno Stato o chi ne fa le veci deve garantire sicurezza, ogni minimo dubbio si devono vedere messi in atto tutti i provvedimenti, compresa la chiusura anche per piccoli dubbi di  rischi, a nulla deve valere se questa pone grandi problemi e polemiche.

Insomma in tutto questo stride enormemente che ad un soggetto privato sia stato demandato, seppur con tutti gli impegni che questo deve assolvere, il compito di garantire la sicurezza, in particolare un’attività che nonostante operi in regime di massimo monopolio, le sia stata permessa la quotazione nei mercati finanziari.

Quale imprenditore sarebbe così incapace di perdere contro nessun avversario, sapendo che può gestire tutto, sino al costo del panino nell’area di servizio, quanto quindi risulta legittimo che questa parte di attività possa essere giudicata dagli investitori nel servizio che deve fornire, è ovvio che in un tal contesto l’unico indice che a loro interessa è la redditività.

In definitiva “le vie del sale” del passato seppur nella loro precarietà, difficoltà di percorrenza erano in termini di utilità, ma soprattutto sotto l’aspetto morale un esempio unico di cosa dovevano fare le Istituzioni nel loro agire per il bene della collettività, qualcosa che oggi non vede riscontro parametrato ai livelli di progresso raggiunto.