COS’É LA DESTRA, COS’É LA SINISTRA

DI NELLO BALZANO

La destra è la politica dei numeri, è la teoria che per vivere devi guadagnare, per vivere bene devi guadagnare tanto, allora non conta cosa fai, se ti piace cosa fai, se spendi il tuo tempo per fare qualcosa che ti dà soddisfazione, ti hanno convinto che il denaro viene prima di tutto.

Più ore lavori più credi di spendere meglio il tuo tempo, perché lo traduci in denaro, ne sei sicuro, ne sei così sicuro che chiedi anche alla sinistra di darti solo questa opportunità, la sinistra ha capito che forse così può conquistare la tua fiducia, deve quindi convincerti è dura perché non è nelle sue corde, per farlo allora deve cercare di copiare dalla destra.

Non è facile, perché la destra ha un linguaggio tutto suo, che non si può scimmiottare se non la pensi così, perché è dura per la sinistra dire che le tasse sono ingiuste, sono un problema, la scuola deve essere gestita come le aziende private, con i manager, così come la sanità.

Anni di lavaggio del cervello per convincerti, che il problema è chi ti sta intorno, lui potrebbe prendere qualcosa di tuo e lo fa scorrettamente, chiedendo meno e lavorando di più, allora devi fare come lui, fino a quando c’è qualcosa da fare per tutti e due. Ma arriva il momento che le possibilità di impegnare entrambi calano drasticamente, bisogna fare delle scelte.

Non si può più concorrere reciprocamente, occorre che uno dei due sgombri il campo, la destra è capace a darti istruzioni, a spiegarti perché tu sei superiore, la sinistra ci prova, sembra che ci riesca, ma non è credibile, nemmeno quando si vanta di essere come la destra, e di avere ottenuto risultati migliori della destra.

È la politica dei numeri, devi lavorare tot ore, per tot anni, per tot soldi, devi pagare tot per avere un minimo di servizio, privato ovviamente, perché lo Stato non può più permetterselo, questo è quello che ti dicono, ma ti dicono che puoi comprarti tanti oggetti, perché la rincorsa al finto benessere ha fatto calare i prezzi, non guardi più alla qualità, ma alla quantità, se non ci arrivi, non ti preoccupare, se puoi garantire, qualcuno anticiperá per te.

Ecco cosa significa quando ti dicono che non c’è più destra e sinistra, significa che non c’è più una visione distinta tra due posizioni, solo leggere sfumature.

La sinistra dovrebbe spiegarti che tu sei importante, che è importante la tua formazione seguendo il tuo istinto, perché così la tua attività è utile e produttiva, ma ciò non toglie che tu possa fare ciò che desideri anche senza studiare, perché è necessario capire quali sono le tue attitudini per avere il meglio da te, investire sulle tue passioni.

Un pittore, un cantante, un’artista di strada, non si preoccupa di quante ore deve dedicare a ciò che ha rapito la sua vita, non fa il conto degli anni che mancano al suo pensionamento, lo fa fino a quando gli è permesso, fino a quando anche una sola persona riconosce il suo essere speciale.

Con questo non bisogna dire che per tutti vale questo, quindi è giusto che altri abbiano una dimensione del tempo da dedicare, degli anni da impiegare nel fare qualcosa di utile, poche cose ma utili, importanti, per progredire, per stare meglio o semplicemente per sentirti bene, perché il progresso serve a far star bene tutti, non a peggiorare la vita di qualcuno.

Questa è la sfida che ha davanti la sinistra, parlare un’altra lingua o meglio ritornare a parlare la sua lingua, mettere davanti ad ogni cosa, la persona, i suoi diritti, la sua dignità, sarà un percorso lungo, ma bisogna iniziarlo il più velocemente possibile.