ALITALIA. I CONTATTI CON IL FONDO CERBERUS SI FANNO PIU’ STRETTI

DI VIRGINIA MURRU

L’interesse dei tre Commissari straordinari di Alitalia nei confronti del fondo di private equity Cerberus, va al di là delle offerte vincolanti presentate entro il 16 ottobre scorso. Del resto non hanno mai fatto mistero dell’inclinazione a favorire le proposte che implicassero la vendita integrale dell’ex compagnia di bandiera italiana, e non quella separata degli asset aviation e handling. Com’è noto, gli acquirenti extra europei, non potranno superare la quota del 49%, secondo una legge dell’Ue.

Luigi Gubitosi, nel ruolo di coordinatore dei commissari, è in partenza alla volta di New York con l’obiettivo d’incontrare il management del fondo Cerberus; prima però sarà presente ad Atlanta per il meeting annuale con Sky Team, dell’alleanza aerea. Rinegoziare la joint venture transatlantica, della quale fanno parte Delta e Air France-Klm, è importante, in quanto l’accordo stabilisce dei limiti per le rotte che dall’Europa raggiungono il Nord Atlantico.

Alitalia mira ad incrementare i voli verso gli Stati Uniti per la prossima stagione estiva, ma prima occorre trovare un accordo con i partner.
L’incontro a New York tra il Fondo Usa Cerberus Capital Management e Luigi Gubitosi, servirà ad approfondire i termini di un’eventuale trattativa. La volontà del fondo di rilevare l’intera compagnia sta facendo passare in secondo piano l’offerta, pure allettante, di Lufthansa, interessata all’aviation, che intenderebbe imporre comunque delle precise condizioni, in primis gli esuberi, e la ‘subalternità’ degli aeroporti di Milano. Interessata allo stesso asset ‘aviation’, c’è anche Easyjet. Di certo c’è che Cerberus conferma l’interesse verso Alitalia, e mira alla cloche di comando.

Come si sa, Cerberus figura tra i più rilevanti investitori speculativi di Wall Street. Attualmente, il Fondo americano, gestisce un patrimonio intorno ai 30 mld di dollari, dietro ai quali ci sono 150 manager espertissimi (nonché scaltri). Sono specializzati in cure drastiche di imprese che rischiano il default, si occupano del settore immobiliare, e di Npl, ossia di sofferenze bancarie. Si sono occupati anche della ristrutturazione di Air Canada. Cerberus, come il cane della mitologia, ha un fiuto infallibile, e Alitalia si presenta un buon boccone in questo momento.

In Italia è interessato ai prestiti in sofferenza, come si è accennato, attività in cui certamente è un’eccellenza. Ambisce, sempre in Italia, a rilevare i 10,3 mld di mutui e rate non riscosse delle Rev, le 4 banche italiane in default (Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara), finite in amministrazione straordinaria. Ma avendo vista acuta ha già puntato la mira verso le sofferenze di Intesa Sanpaolo, Carige e Bpm.

Dopo la manifestazione d’interesse presentata nei confronti della compagnia italiana, Cerberus è rimasta a osservare ‘da lontano’, in una sorta di stand by, dato che, secondo le dichiarazioni dei vertici, ‘le condizioni erano troppo restrittive’.
L’interesse dei Commissari verso il fondo americano, potrebbe celare l’intento strategico di rilanciare il tavolo negoziale anche nei confronti delle compagnie che hanno presentato un’offerta vincolante, come le due maggiori interessate al lotto aviation, ossia Lufthansa e Easy-Jet.

Tirando di più la corda si potrebbero strappare condizioni più vantaggiose qualora il confronto riprendesse con entrambe. Intanto non c’è tanta fretta, fino al 30 aprile tante cose potrebbero cambiare in questi scenari che si stanno delineando sul versante della cessione di Alitalia, i negoziati sono aperti comunque, il governo ha autorizzato ancora diversi mesi per le trattative, affinché non si decida senza valutare al meglio le condizioni di vendita, questa volta.

Gli interventi volti a ridurre al minimo i costi hanno espresso buoni risultati, e infatti in cassa ci sono ancora 850 milioni, ben poco si è attinto dal prestito di 600 milioni + 300 (prestito ponte), concesso dal governo, da restituire entro settembre del prossimo anno.

Intanto, il Chief Communications Officer di Cerberus, Jason Ghassemi, ha confidato al Sole 24 Ore:

“Noi puntiamo a svolgere un ruolo costruttivo, collaborando col governo italiano e i sindacati, affinché si creino le premesse per un’intesa a lungo termine, affinché Alitalia resti integra, più competitiva e indipendente. Noi siamo convinti che debba restare la compagnia aerea nazionale italiana.
L’obiettivo di Cerberus è il controllo della compagnia italiana, non mira a partecipazioni di minoranza.”