DI VIRGINIA MURRU
La prima nota mensile Istat del 2018 inizia all’insegna della cautela per l’economia italiana:
“In un quadro di forte espansione del commercio mondiale, prosegue l’andamento positivo delle esportazioni Italiane. La produzione del settore manifatturiero registra invece qualche segnale di rallentamento.”
L’Istituto Nazionale di Statistica sottolinea il persistere dell’aumento del potere d’acquisto delle famiglie, ma allo stesso tempo anche la propensione al risparmio, già messa in rilievo negli ultimi comunicati del 2017.
Conclude la nota mensile: “La lieve riduzione dell’indicatore anticipatore, che si mantiene comunque su livelli elevati, delinea uno scenario di minore intensità della crescita economica.”
Si prende atto pertanto del fatto che la crescita rallenta il ritmo, mentre il tasso d’inflazione è stabile. Non si riscontrano flessioni negative, ma è venuto a mancare il regolare ‘sprint’ che ha accompagnato gli ultimi anni. Mentre l’”outlook” dell’Istat si mantiene su livelli di cautela, per quel che concerne i livelli di crescita dell’economia italiana, l’Unione Europea rivede invece al rialzo le stime sul Pil (+1,5%).
Previsioni più ottimistiche rispetto a un anno fa, anche se da Bruxelles non mancano mai di sottolineare che è necessario proseguire sulla strada delle riforme strutturali, poiché proprio da questi interventi è scaturita la crescita riscontrata negli ultimi anni.
Da un’analisi congiunturale delle ‘macro’ aree, emerge in primis il rallentamento del settore manifatturiero, che già alla fine del 2017 aveva presentato qualche segno di arresa, sia pure lieve.
A novembre, infatti, l’indice destagionalizzato della produzione industriale non ha evidenziato variazioni di rilievo. Se si considera la media degli ultimi trimestri 2017, l’ultimo ha rivelato valori in flessione rispetto a quello precedente, -0,2%.
Restano positivi fino a dicembre i dati relativi all’export con i paesi dell’area extra europea, vi sono stati ritmi sostenuti e rilevanti: +8,2% . Per quel che concerne le importazioni il dato è anche migliore +10,8%. Con un saldo complessivo di oltre 39 miliardi di euro. In ripresa in questo scenario anche il settore edilizio, buoni movimenti nell’ambito dei fabbricati residenziali. In diminuzione i prezzi delle abitazioni.
Nell’ultimo trimestre 2017 aumenta, sia pure lievemente, la spesa per consumi delle famiglie, e si conferma la propensione al risparmio, insieme al reddito disponibile, che si presenta con un tasso migliore rispetto al precedente trimestre: +0,7%. Il mercato del lavoro prosegue con la riduzione del tasso di disoccupazione (a dicembre 10,8%), da sottolineare che questi progressi avvengono nell’ambito di una moderazione salariale, lo scorso anno le retribuzioni contrattuali (orarie) sono aumentate dello 0,6% rispetto all’anno precedente.
In questo orizzonte di moderata ripresa, da sottolineare la lieve flessione riguardante la fiducia di consumatori e imprese.
Si distingue invece l’analisi dell’Ocse, che ieri a Parigi ha espresso giudizi lusinghieri:
“Tra i dati delle sette grandi economie, la crescita del reddito reale per individuo è rallentato in modo consistente, in tutti i paesi, tranne che in Italia.”
L’Organismo per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, ha diffuso gli ultimi rilevamenti statistici sulla crescita e il benessere nei paesi facenti parte dell’Organizzazione (che raggruppa i paesi più sviluppati del pianeta ad economia di mercato).
L’Ocse poi conclude: “Il reddito reale per famiglia in Italia (per abitante), è considerevolmente aumentato, in termini percentuali dello 0,8% nel terzo trimestre del 2017, e va a collocarsi più avanti della crescita del Pil reale (sempre per abitante), che è stabile, con +0,4%.
In ambito Ue, sia la Commissione Europea che la BCE, hanno confermato, sulla base dei dati raccolti, la “ripresa ampia e robusta”, che addirittura andrebbe al di là del suo potenziale economico (la previsione per il 2018 in termini di crescita è del 2,3%). Si resta pertanto in un clima di crescita generale, confermato anche dalla tendenza positiva riscontrato nel Pil globale, con stime in rialzo per l’anno in corso, verso un trend prossimo a +4%. Riflesso dell’attività economica globale che prosegue sulla via del consolidamento.
Draghi comunque, a fronte di un clima d’inflazione ancora fragile, ha dichiarato che la politica sui tassi si manterrà su una linea prudenziale stabile, per ampi margini di tempo.
.