ALITALIA. TRE OFFERTE PERVENUTE NELLO STUDIO NOTARILE ROMANO ATLANTE CERASI

 
DI VIRGINIA MURRU

I Commissari Straordinari di Alitalia si accingono ad esaminare le 3 offerte recapitate presso lo studio notarile Atlante Cerasi di Roma; nel mettere al vaglio le proposte di acquisto, Alitalia sta per scrivere l’ennesimo capitolo nella storia infinita di una crisi che dura ormai da decenni.

All’esame dei Commissari l’offerta di Lufthansa, la più prestigiosa ma anche quella più problematica, viste le condizioni che fin dall’inizio ha posto per l’acquisizione dell’ex compagnia di bandiera italiana. Interessata all’acquisto dell’aviolinea in amministrazione straordinaria, c’è anche la compagnia low cost EasyJet, in alleanza col Fondo americano Cerberus e Delta. Vi sarebbe poi una terza offerta proveniente da una compagnia ungherese, Wizzair, interessata comunque a rotte di breve e medio raggio. Si è anche parlato di un’offerta tutta italiana, che avrebbe la garanzia finanziaria della Cassa Depositi e Prestiti, ma nulla vi è di certo al riguardo.

Oggi si incontreranno i ministri competenti, per un’analisi delle tre offerte arrivate nello studio notarile romano. Ieri alle 18 scadevano i termini per la presentazione di un’offerta vincolante.

La compagnia EasyJet è stata quella più esplicita riguardo agli intenti contenuti nell’offerta, dichiarando di avere presentato un’altra manifestazione d’interesse, ma in quanto componente di un consorzio, del quale pare faccia parte anche Air France-Klm; tuttavia non vi sono ulteriori dichiarazioni in merito, ogni offerta è coperta dal riserbo.

Lufthansa, intanto, conferma l’orientamento del suo interesse verso la compagnia italiana, ossia la proposta di una “New Alitalia Airlines” ristrutturata, con l’attuale assetto il colosso tedesco volterebbe le spalle ad una possibile intesa. Con le premesse di una ristrutturazione, Lufthansa, potrebbe aprire un tavolo di trattativa, del resto il mercato italiano è sempre stato allettante per i tedeschi.

Nulla di definitivo comunque, l’orizzonte della vendita è ancora piuttosto nebuloso, e la prospettiva di un rinvio sembra l’ipotesi più probabile, la strada più percorribile. Il 30 aprile è il termine entro il quale potrebbe essere emanato, molto verosimilmente, il decreto di proroga. Se non interverranno fatti veramente decisivi, ad oggi sembra l’unica scelta perseguibile.

Qualora si seguisse questa via di cautela, le conseguenze più dirette sarebbero il ricorso agli ammortizzatori sociali, e pertanto, dopo relativa richiesta trasmessa dalla compagnia, dovrebbe estendersi la Cigs (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) per altri 6 mesi, ossia fino alla fine di ottobre, per circa 1.700 dipendenti, dei quali 90 sono comandanti, 1230 addetti e 360 fly assistants.

L’ex compagnia di bandiera italiana ha compiuto 70 anni, ed è difficile preconizzarne il futuro, alla luce della crisi di oggi. Potenzialmente è un brand che rappresenta il prestigioso stile italiano, in grado di tornare competitiva, di sapersi distinguere e andare avanti con autorevolezza sul mercato globale – diventato poco meno di una giungla – se guidata da un’amministrazione lungimirante e competente.

Purtroppo i guai per Alitalia sono cominciati già nei primi anni ’90, da allora è stato un procedere in caduta libera per quel che riguarda l’accumulo di perdite e rosso in bilancio. Secondo uno studio di Mediobanca, si stima che a partire dal 1974 fino al 2014, l’ex compagnia di bandiera abbia bruciato soldi pubblici per un importo pari a 7,4 mld di euro. Risorse perse nel nulla, in tentativi falliti di ripresa.

Nel 2008 la compagnia risvegliava l’orgoglio nazionale, e diventava l’emblema del “made in Italy” da difendere a tutti i costi, soprattutto dalle mire della compagnia d’oltralpe, Air France. Suonava come un’umiliazione, e Berlusconi ne fece un tema della sua campagna elettorale.

In seguito, il sodalizio con Abu Dhabi e la compagnia Etihad, non ha rappresentato la svolta che tanto si era sperata, nonostante il 49% dell’azionariato e un orizzonte che sembrava luminoso e florido. Fallito anche questo tentativo di riportarla in piedi. Entro quest’anno la sua sorte potrebbe essere decisa dalle scelte delle autorità che stanno cercando di venire a capo delle sue disavventure finanziarie.

La scelta delle “carte giuste” potrebbe farla decollare definitivamente. Per ora il futuro è più che mai incerto.