MANOVRA. MINISTRO GUALTIERI: DA GENNAIO PER TANTE FAMIGLIE ASILO NIDO GRATUITO

DI VIRGINIA MURRU

 

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in audizione a Palazzo Madama, ha espresso ottimismo sul quadro macroeconomico italiano, nonostante l’economia globale abbia evidenziato da oltre un anno la tendenza al rallentamento, in gran parte  legata a  scenari d’instabilità geopolitici e tensioni  scaturite dalle politiche protezionistiche degli Usa.

Secondo le dichiarazioni del ministro le previsioni a breve termine, nonostante le incertezze sul piano internazionale, hanno negli ultimi mesi rivelato segnali che risultano incoraggianti. In rilievo una lieve ma importante crescita registrata nel quarto trimestre, che potrebbe essere più positiva di quella prevista nella Nota di aggiornamento al Def (stimata dello 0,1%).

Sulle previsioni di crescita diversi dati lampeggiano cautamente in ‘verde’, tra questi c’è sicuramente il differenziale di rendimento, che ha ripreso un corso più accettabile (più che dimezzato rispetto ad un anno fa), un evidente e chiaro messaggio dei mercati che avvertono maggiore sicurezza e fiducia nella politica economica seguita dall’attuale esecutivo.

Il ministro Gualtieri si dice fiducioso per quel che concerne i lievi stimoli di crescita, che dovrebbero proseguire in meglio nel 2020, tanto che un aumento dello 0,6% è alquanto razionale, non azzardato, e potrebbe essere anche superato.

Le ragioni dell’ottimismo derivano dalle misure inserite nella manovra 2020, che ha preso un piglio deciso riguardo alla riduzione della pressione fiscale, la quale è orientata al contenimento rispetto a quella tendenziale, “ma – precisa il ministro – ci sarà anche una riduzione delle tasse rispetto ad un anno fa. La pressione fiscale resta invariata al 41,9%, ma bisogna considerarla al netto di misure quali quelle di contrasto all’evasione o il differimento delle Dta ( Deferred tax assets o imposte differite attive o attività per imposte anticipate) e dunque si otterrà come risultato una riduzione pari a 7 miliardi, rispetto all’anno precedente.”

C’è un cauto sentore di ‘ripartenza’ dell’economia, dovuto in gran parte alla fiducia sui riflessi che sarà in grado di produrre la nuova direzione nel programma di politica economica. Il riferimento è agli incentivi per la moneta elettronica, nonché la ‘lotteria’ degli scontrini, la semplificazione fiscale e lotta all’evasione contributiva, con le sanzioni al seguito per chi evade. Pertanto il Decreto Fiscale (DL 26 ottobre 2019 – n. 124), con la Legge di Bilancio, contribuiranno ad un ‘risveglio’ dell’economia.

Entrambi i provvedimenti fanno parte di un pacchetto unico, che mira a dare una spinta propulsiva al Paese, con misure d’intervento volte a contrastare l’inefficienza e l’evasione, attraverso strumenti d’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei pagamenti.

Quantificando il frutto di queste misure, si rileva che, per esempio, quelle anti-evasione porteranno all’erario 3 miliardi di euro in più, che saranno investiti in sostegni alle famiglie e ai lavoratori, nonché welfare. Uno degli obiettivi della Legge di Bilancio è il rilancio degli investimenti pubblici e privati, per i quali è previsto il più importante piano d’investimenti strategici da decine d’anni a questa parte, con l’obiettivo della riconversione dell’economia in chiave sostenibile. Gli interventi, in questo settore, sono tanti e tutti incisivi.

Nell’audizione al Senato, il ministro Gualtieri annuncia anche un’altra gradita novità a beneficio delle famiglie italiane: a decorrere dal primo gennaio prossimo, per tante famiglie l’asilo nido sarà gratuito, a tutela dei requisiti di quelle che presentano livelli minimi di reddito. Il numero dei posti disponibili sarà incentivato, e questo agevolerà di conseguenza l’occupazione femminile, oltre a migliorare la situazione nel mezzogiorno. In complesso saranno stanziati per questo fine circa 3 mld di euro.

Il ministro dell’Economia puntualizza sulle recenti affermazioni di Matteo Salvini, riguardo alle attenzioni che l’esecutivo ha rivolto alle famiglie, attenzioni che sarebbero insignificanti:

“Salvini sostiene che si tratta di una presa in giro per le famiglie, al di là delle parole ci sono i fatti: nella Legge di Bilancio abbiamo destinato 630 milioni per il prossimo anno, 3 mld nel quadriennio fino al 2022.”

Cita poi l’art. 41 del DDL Bilancio sul ‘Fondo assegno universale’ a beneficio della famiglia, tempi più lunghi per il ‘congedo paternità’, assegno di natalità, gratuità asilo nido per la maggior parte delle famiglie.

Sul  ‘programma’ relativo ai pagamenti digitali, l’esecutivo ha scelto la cautela su entrate aggiuntive. Ma certamente ci sarà un aumento del gettito, il quale costituirà la base per l’incremento del fondo destinato alla riduzione della pressione fiscale, e quindi il contenimento del carico su imprese e famiglie.

Per quel che riguarda i provvedimenti relativi alla ‘plastic tax’ e auto aziendali, il ministro ha precisato che sono suscettibili di miglioramenti. E’ previsto per giovedì 14 novembre il vertice di Governo, convocato dal premier Giuseppe Conte.

Il ministro Gualtieri tiene a sottolineare (nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Senato e Camera) i benefici derivanti per i conti pubblici dal calo dello spread. Afferma in proposito: “è stato calcolato che il risparmio sarà dell’ordine di 2,7 mld per il corrente anno, ormai recuperato, e di circa 6,7 mld il prossimo anno. Mentre per il periodo 2019/22, il Paese potrebbe acquisire un dividendo di credibilità che si aggira sui 38 miliardi di euro. “

Ci sono alcuni interventi di Italia Viva, molto vigile e critica nei confronti del Decreto Fiscale, che riguardano la cancellazione della stretta sugli appalti prevista dalle norme anti-evasione.

Un grande sforzo, secondo il ministro, è stato compiuto a favore degli Enti locali, in particolare sulla razionalizzazione della tassazione, in primis l’unificazione Imu/Tasi in un solo tributo, intervento volto ad assicurare ‘l’invarianza’ di gettito, e pertanto non graverà in misura maggiore sul contribuente.

Sulla manovra, il ministro dell’Economia sostiene in un’intervista d’essere fiducioso che sarà approvata senza ‘essere snaturata’ nel suo impianto, e che si troverà un modo ragionevole per superare le criticità.

Dichiara ai microfoni di Huffington Post:

“Eravamo consapevoli che si trattasse di una manovra d’emergenza, e il primo obiettivo era quello di sterilizzare le clausole Iva, evitandone l’aumento. Su questo punto, comunque, auspicare a tutti i costi che il risanamento industriale si riversi interamente sullo Stato, è solo un’illusione; ovviamente non può sussistere.”

Avrebbero potuto esserci dei problemi nell’iter parlamentare seguiti dai due provvedimenti cardine del Governo. Il riferimento è alla manovra 2020 e al decreto fiscale, ad essa collegato. I presidenti delle Commissioni Finanze al Senato, e Bilancio al Montecitorio, sono rispettivamente Alberto Bagnai e Claudio Borghi, entrambi della Lega, che avrebbero potuto piazzare un ‘ordigno’ sul passaggio della manovra e del decreto, tramite ostruzionismo durante la sessione Bilancio. La maggioranza però, avendo intuito il pericolo, è riuscita  ad aggirare gli ostacoli agendo sui tempi del calendario previsto.

Il decreto fiscale al Senato non dovrebbe avere problemi; per quel che riguarda la Camera, la Manovra avrà 10 giorni di tempo per eventuali modifiche. Il rischio dell’ostruzionismo deriva dal fatto che i due presidenti delle Commissioni delle quali si è accennato non sono cambiati con l’assetto politico del nuovo esecutivo, per legge ci sarà il ‘ricambio’ a metà legislatura.  I presidenti in questione hanno il potere di analizzare e valutare l’ammissibilità degli emendamenti, il che avrebbe potuto tradursi in una strada piena di chiodi per l’iter della Manovra in sessione di Bilancio, essendo i due parlamentari della Lega ora all’opposizione.

Per l’iter a Montecitorio, alla Commissione Finanze c’è Carla Ruocco del Movimento 5S, e qui blocchi non ce ne saranno di sicuro. Si discute adesso sugli emendamenti, e il decreto giungerà in aula il 25 del corrente mese. Il decreto fiscale collegato alla Manovra 2020 vedrà l’approvazione definitiva nei primi giorni del prossimo mese. Il possibile bersagliamento del presidente leghista si dovrebbe quindi prevenire.

I vari passaggi in Parlamento della Legge di Bilancio sono iniziati al Senato, ma anche qui il passaggio dovrebbe essere immune da tentativi di ostruzionismo, in quanto presidente della Commissione Bilancio è sempre un parlamentare 5 Stelle, ossia Daniele Pesco. Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti e l’esame del testo in aula dovrebbe cominciare nei primi giorni di dicembre. Il sì di Palazzo Madama è previsto alcuni giorni dopo. E la Camera avrà a disposizione appena dieci giorni per eventuali modifiche. Si può giocare molto su questi interventi della maggioranza, sempre col fine d’impedire ‘manovre’ di blocco da parte dell’esponente della Lega, Claudio Borghi.

L’iter continuerà ancora con il ritorno al Senato, per l’approvazione definitiva sono previsti pochi giorni, prima che i lavori siano sospesi per la sosta natalizia. La Manovra sarà comunque approvata, secondo i termini di legge, entro il 31 dicembre prossimo.

Intanto, secondo i dati pubblicati nel sito del Ministero dell’Economia, migliorano le entrate per l’erario.

Si legge al riguardo:

“Il mese di settembre registra un notevole incremento di gettito pari a 6.994 milioni di euro (+23,6%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. L’andamento è stato influenzato dalle entrate delle imposte autoliquidate con un gettito IRPEF pari a 4.888 milioni di euro (+3.875 milioni di euro) e IRES pari a 3.329 milioni di euro (+2.476 milioni di euro), legato alla proroga al 30 settembre dei termini di versamento di tutte le imposte autoliquidate per i soggetti che svolgono attività economiche per le quali sono stati approvati gli indicatori di affidabilità (ISA).”