DI VIRGINIA MURRU
Secondo le ultime stime dell’Istat, le famiglie italiane sono seriamente preoccupate per l’andamento dell’economia, evidente dal notevole calo dell’indice del clima di fiducia dei consumatori, che a novembre registra una flessione, passando da 111,5 a 108,5. L’indice di fiducia dei consumatori è ai minimi dal 2017.
Sempre secondo i dati Istat, invece, l’indice composito del clima di fiducia delle imprese evidenzia un lieve aumento: da 98,9 a 99,1. L’Istituto di Statistica fa notare che “la diminuzione dell’indice di fiducia dei consumatori è la sintesi di andamenti negativi di tutte le sue componenti: diminuisce il clima economico, passando da 127,2 a 116,3 – il clima corrente cala da 107,9 a 106,8, e il clima futuro va in contrazione da 116,1 a 110,2 – tranne quella personale, in cui l’indice aumenta in modo lieve: da 105,4 a 105,8.
Per quel che concerne le imprese, dal settore industriale affiorano segni d’incertezza; i servizi registrano invece una stabilità sostanziale degli indici. Diminuisce l’indice nel settore manifatturiero, nel comparto delle costruzioni. Nei servizi inerenti il mercato l’indice resta a quota 99,6 – senza variazioni rispetto al mese precedente. Anche il commercio al dettaglio risulta stabile.
Sul clima manifatturiero si riscontra una variazione negativa per quel che riguarda i giudizi sugli ordini e attese di produzione, da qui il deterioramento dell’indice. L’evoluzione negativa riscontrata nel comparto costruzioni, è stata causata dal peggioramento dei giudizi sugli ordini, e in particolare da un ‘deciso ridimensionamento delle attese sull’occupazione’.
Il comparto dei servizi di mercato segna un miglioramento dei giudizi e delle attese sugli ordini; in peggioramento invece i giudizi sull’andamento degli affari. La diminuzione (lieve) dell’indice di fiducia nel commercio al dettaglio, è causata dal deterioramento dei giudizi e delle attese sulle vendite, ma in miglioramento risultano i giudizi sulle scorte.