OGGI ULTIMO APPELLO PER ROTTAMAZIONE TER

DI VIRGINIA MURRU

 

Ultimo ‘richiamo’ per i contribuenti che hanno aderito alla cosiddetta ‘rottamazione-ter’ e al ‘saldo e stralcio’ delle cartelle. Ma prima vediamo cos’è il “saldo e stralcio”.

Si tratta dei carichi che derivano dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione, secondo le dichiarazioni annuali, nonché quelle originate dai contributi previdenziali a carico degli iscritti alle Casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.

Secondo le informazioni presenti nel sito dell’Agenzia delle Entrate, il ‘saldo e stralcio’ è stato introdotto dalla Legge n. 145/2028, e fa riferimento ad una “riduzione delle somme dovute per i contribuenti in grave e comprovata difficoltà economica”.

Riguarda solo le persone fisiche e alcune tipologie di debiti, che fanno riferimento a competenze affidate all’Agente della riscossione, a cominciare dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.

Sui carichi che provengono da versamenti omessi di contributi, e dovuti agli iscritti alle Casse previdenziali professionali, l’applicazione al saldo a stralcio è condizionata all’approvazione di una specifica delibera che ogni Cassa aveva l’onere di pubblicare sul proprio sito internet istituzionale, nei termini previsti, ossia entro il 16 settembre scorso, dandone debita comunicazione nella medesima data all’Agente della Riscossione tramite pec.

Come già accennato, il ‘saldo e stralcio’ fa riferimento solo a persone fisiche che si trovano in una situazione economica di comprovata difficoltà, ovvero:

  • Se il valore ISEE concernente il proprio nucleo familiare non va oltre i 20mila euro
  • Se alla data di presentazione della dichiarazine di adesione è stata presentata la procedura di liquidazione (art. 14-ter della Legge 27-01-2012 – n. 3).

Oltre a prevedere una riduzione degli importi dovuti, permette anche l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora. Per l’accesso a questo diritto la Legge n.145/2018 ha fissato una scadenza, ed era quella relativa al 30 aprile scorso, come termine ultimo di chiamata per la presentazione della dichiarazione di adesione.

Il Decreto Legge n. 34/2019 – il Decreto Crescita – aveva riaperto i termini per l’adesione al ‘Saldo e stralcio’, fissando un nuovo termine di scadenza per la presentazione della domanda di adesione: il 31 luglio 2019.

La data del 2 dicembre 2019 – data odierna – permette dunque a tutti coloro che hanno aderito alla rottamazione ter e saldo e stralcio delle cartelle, il versamento della seconda rata (o della prima e seconda per i ritardatari). L’onere riguarda una platea di 1,8 milioni di contribuenti, su 15 milioni di cartelle e avvisi, che potranno versare gli importi previsti in modo agevolato.

Lo aveva fatto presente l’Agenzia delle Entrate-Riscossione – con comunicato diffuso tre giorni fa – che è prevista l’inefficacia della definizione agevolata per coloro che mancheranno di versare tali importi dovuti in modo insufficiente, o tardivo pagamento anche di una sola rata, oltre la tolleranza dei 5 giorni previsti per legge.

Il comunicato relativo al 29 novembre precisava anche le imminenti scadenze riguardanti la pace fiscale, si tratta degli ultimi giorni utili per il versamento della rata in scadenza in data odierna (2 dicembre 2019), per coloro che hanno aderito alla rottamazione ter e saldo e stralcio delle cartelle. Il termine è stato posticipato poiché il 30 novembre è un sabato, per questa ragione la scadenza è stata spostata al primo giorno utile successivo, e pertanto al 2 dicembre.

La platea degli interessati riguarda 385 mila contribuenti (con adesione al saldo e stralcio) e 267 mila saranno i ‘ritardatari’ della rottamazione ter, ossia coloro che hanno beneficiato della riapertura dei termini fino al 31 luglio scorso per la presentazione della domanda, il cui termine iniziale era quello del 30 aprile 2019.

Agli aventi diritto si aggiunge un’altra platea di circa un milione e 170 mila contribuenti, che hanno presentato dichiarazione di adesione alla rottamazione ter entro il 30 aprile, compresi i coloro che non hanno assolto l’onere del versamento della prima rata il 31 luglio scorso. Per queste categorie di contribuenti è previsto il rientro nel beneficio della rottamazione, versando però prima e seconda rata nel termine ultimo fissato per la data odierna, 2 dicembre. E ovviamente dovranno pagare la seconda rata coloro che hanno regolarmente versato la prima entro il 31 luglio.

Secondo i giorni lavorativi utili nel calendario di dicembre, con la tolleranza massima prevista di 5 giorni, saranno validi tutti i versamenti regolarizzati entro il 9 dicembre 2019. Andare oltre il termine, come si è visto,  invalida l’efficacia relativa alla definizione agevolata. La prassi prevede pertanto che l’azione di recupero sia esercitata dall’Agente della Riscossione.

Secondo le modalità previste dall’Agenzia, le rate del saldo e stralcio e rottamazione ter potranno essere versate tramite banca, sportelli ATM abilitati a questo genere di servizio, oppure tramite l’home banking, uffici postali, tabaccherie abilitate a Banca 5 Spa, e infine nei circuiti Sisal e Lottomatica, sullo stesso portale dell’Agenzia Entrate-Riscossione, mediate l’App Equiclick nella piattaforma PagoPa e sportelli.

Ma come ultima possibilità, il versamento potrà essere eseguito, secondo le indicazioni dell’Agenzia, anche tramite “compensazione con crediti commerciali non prescritti, certi liquidi ed esigibili per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione”.

La grande platea di contribuenti che hanno aderito alla rottamazione ter e saldo e stralcio, che porterà all’erario circa 1,2 mld di euro, importo che si aggiungerà a quello già riscosso entro il 31 luglio scorso con la prima rata, per un valore pari 1,6 mld di euro. Il gettito complessivo atteso dai due provvedimenti concernenti la definizione agevolata dei debiti iscritti a ruolo, sarà pertanto una cifra stimata in 2,8 mld.

Il valore dell’incasso previsto è stato inserito nell’atto aggiuntivo tra Mef e Agenzia Entrate-Riscossione, ed è stato comunicato a novembre dal presidente Antonino Maggiore, nel corso della sua audizione a Montecitorio. Attraverso le sue dichiarazioni si è appreso che la scadenza del 31 luglio scorso ha prodotto, con la platea di contribuenti che hanno versato la prima rata, degli incassi superiori a quelli previsti, e ci si aspetta pertanto che con la scadenza del 2 dicembre i risultati complessivi conseguiti potrebbero superare di gran lunga le attese.