NON SI PUÒ NEMMENO DIRE È STATO BELLO

DI NELLO BALZANO

In molti ci speravano fin dagli inizi del 2014, non dalla data recente dell’assemblea del “Brancaccio” promossa da Anna Falcone e Tommaso Montanari, ai quali va un ringraziamento per averci provato.
Tutto sembrava svolgersi con buoni auspici con il buon risultato delle elezioni regionali liguri con la candidatura a presidente di Luca Pastorino, il 10% anche se i partiti storici in quell’occasione non hanno voluto fare un passo di lato.
Da lì in avanti una stucchevole riproposta di vecchia politica, seppur presentata con un maquillage dei soggetti in campo.
La convinzione che fosse sufficiente nominare la parola “sinistra” affiancata ad ogni proposta, senza però mai discutere di un progetto che analizzasse la visione del futuro, una discussione che tenesse conto degli errori del passato.
È prevalsa la personalizzazione, la voglia di rivalsa per tentare di cancellare sconfitte ormai definitivamente acclarate, l’idea che fosse sufficiente cancellare soluzioni sicuramente sbagliate, ma dove non può essere un tratto di penna rossa la soluzione del problema.
Si è criticato il Movimento 5 Stelle per la sua leggerezza nel costruire la classe dirigente del soggetto politico in campo, per poi imitarli, in pratica un “popolo” di esperti pronti a cacciare la vecchia nomenklatura, senza con questo voler sminuire la presenza di valide personalità che si propongono.
A pochi mesi dalle elezioni tutto bloccato, peggio, tutti contro tutti e la famosa prateria da conquistare è lì che ci osserva e non comprende di cosa si sta parlando, è normale, ha cose ben più importanti di cui preoccuparsi.