UN 2018 CHE SIA NEL RISPETTO DELLA DIGNITÀ

DI NELLO BALZANO

Leggere di persone sfruttate nel mondo del lavoro oggi è di tutti i giorni, qualcosa che però non può essere più accettabile. Dovrebbe trovare indignazione da parte di tutti, quindi, che una donna separata con due figli si veda costretta ad accettare un lavoro in un panificio di Catania per 1,66 euro all’ora, vicenda scoperta durante i controlli delle autorità preposte.

Non esistono parametri che possano quantificare il valore di un’ora della vita di una persona, se si è convenzionalmente deciso che quando qualcuno mette a disposizione il proprio tempo per necessità questo si può scambiare economicamente, bisogna pagare il giusto, è necessario quindi il rispetto della sua dignità, il non approfittare delle esigenze che spingono chiunque di noi a prestare le sue capacità lavorative, in qualsiasi contesto lavorativo
Se c’è qualcosa che non dovremmo leggere oggi nel 2017, che leggiamo però da diversi anni e non vorremmo più leggere è il persistere della nuova schiavitù in diversi ambiti lavorativi messa in atto da chi non ha scrupoli e meriterebbe una sanzione penale pesante, non una semplice multa, perché ferire la dignità umana è comparabile senza ombra di dubbio ad una grave lesione fisica.
A che servono quindi gli auguri di un buon 2018, a lanciare un messaggio di speranza che non si debba più assistere a cose che nel nostro Paese dovrebbero essere scomparse da 70 anni e invece sono sempre più presenti?
Se bastasse girare un calendario per cambiare le cose oggi saremmo in un mondo fantastico, ma non è così purtroppo, allora non resta che augurare a tutti un 2018 di ribellione alle ingiustizie, di cancellazione della rassegnazione, nessuno dovrà in futuro più permettersi di appropriarsi di nemmeno un minuto di un suo simile, se non nel massimo rispetto della suo essere persona e volontà.