DI NELLO BALZANO
Lavinia Flavia Cassaro partecipa ad una manifestazione di protesta verso chi riconosce legittimità politica verso espressioni politiche con espliciti richiami al fascismo, durante questa sua legittima espressione della sua libertà di pensiero, sfoga con durezza la sua rabbia contro le forze dell’ordine che cercano di bloccare l’avanzare del corteo antifascista.
Apriti cielo, parte da subito una petizione del PAI, Partito Anti Islamizzazione, segue il rimprovero del segretario del PD Renzi, del candidato Esposito, della ministra Fedeli, risultato finale:
Lavinia è un’insegnante, il suo atteggiamento nella manifestazione è quindi considerato dannoso rispetto al ruolo educativo verso gli studenti, quindi viene licenziata.
Poi ti ricordi che un genitore malmena un insegnante, all’interno di un istituto scolastico, perché ha avuto a suo dire un atteggiamento sbagliato con il figlio, ovviamente viene denunciato, ma se confrontiamo la gravità di questo gesto, con ciò che ha fatto Lavinia, fuori dalla scuola, in un momento dove senza violenza esprimeva un suo pensiero, condivisibile o no, è azzardato pensare che si potrebbe togliere la patria potestà al padre violento?
Altrimenti il licenziamento di Lavinia appare molto incomprensibile.