IO SONO DI FORZA NUOVA, NAZISTA E RAZZISTA, IO NON HO PAURA, IO UCCIDO

DI PIERLUIGI PENNATI

Succede a San Pietro in Cariano, in provincia di Verona, dove alla Reggiani Visual, azienda di stampa digitale, i superiori minacciano i dipendenti, tutti stranieri, di pelle nera, sottopagati e sottoposti a condizioni di lavoro estenuanti, con più di 13 ore al giorno di lavoro, turni di notte forzati, ferie imposte a piacimento dei padroni e straordinari non retribuiti.

Fin qui tutto normale, Salvini e Meloni non si indignano, in fondo questi sono venuti a rubare il nostro lavoro e noi li manteniamo.

La vicenda però non è normale e quando, un giovane cingalese, assunto con un contratto a tempo indeterminato dal 2015, dopo essere finito al pronto soccorso per le ferite e le tumefazioni riportate, denuncia di essere stato violentemente picchiato, insultato e minacciato di morte da due suoi superiori in possibile stato di ubriachezza, per costringerlo a rassegnare le dimissioni immediate, scoppia la protesta.

Davanti ai cancelli dell’azienda un una decina di lavoratori protesta con bandiere sindacali e un grande striscione con la scritta: “No razzismo”.

Nell’aria vengono diffuse con il megafono le registrazioni delle minacce ricevute: “Io sono di Forza Nuova, nazista e razzista. Io non ho paura. Io uccido. Shan è il primo in lista”, si ode.

Nel sito di Forza Nuova, con estensione .eu che ne occulta il nome del titolare, si legge in grande “Italia agli Italiani” e nella descrizione un forte messaggio: “Forza Nuova è, infatti, l’avanguardia della Ricostruzione Nazionale fondata sulla fedeltà all’ordine naturale, e alle radici, indispensabili a garantirne il futuro,  dell’identità italiana ed europea in ogni suo aspetto: “Dio, Patria, Famiglia, Lavoro” è il motto che declina i principi cardine dell’azione forzanovista; vera linfa vitale per la vita di ogni consorzio umano associato, chiamato ad edificare civiltà e vero progresso ossia a realizzare la forma più alta possibile di convivenza tra gli uomini che è tale solo se conforme alla verità oggettiva che caratterizza l’esistente.

Dio, Patria, Famiglia, Lavoro”, “civiltà e vero progresso”, “convivenza tra gli uomini”, esattamente le parole dei dirigenti diffuse dai lavoratori: “Io sono di Forza Nuova, nazista e razzista. Io non ho paura. Io uccido”.

Della vicenda non parlano i giornali nazionali, solo accenni in informazioni locali ed il TgR Veneto, siamo in terra leghista, non sia mai che si difendano dei ne*ri.

Dall’azienda nessuna dichiarazione, i titolari “non capiscono”, ma capiamo noi, molto bene.

Un solo sindacato di base ad organizzare e difendere i manifestanti, nessun’altra traccia di solidarietà ai lavoratori dalla popolazione, eppure la situazione è grave, “Loro pensano che noi siamo animali. E cosi ci trattano. Ho lavorato tanti anni in Reggiani, ma adesso basta!”, dice uno dei lavoratori.

Secondo il sindacato di base che ha aperto la vertenza e chiesto un incontro con il Prefetto, non si tratta affatto di un “classico” caso isolato, la situazione e le discriminazioni razziste sarebbero all’ordine del giorno in molte aziende della zona dove, evidentemente, vengono “prima gli italiani” e poi a lavorare duro ci mandano solo i ne*ri.

Ma questa è solo la punta dell’iceberg, come si suole dire, se i dirigenti, bianchi e veneti, dell’azienda si permettono di dire “Io sono di Forza Nuova, nazista e razzista. Io non ho paura. Io uccido”, evidentemente c’è un problema: Forza Nuova non è percepita dalla popolazione come una forza di “convivenza tra gli uomini” che rispettando “Dio, Patria, Famiglia, Lavoro” cerca “civiltà e vero progresso”, ma più un movimento razzista, nazista, con licenza persino di uccidere.

È questo che vogliamo consegnare ed insegnare alle future generazioni?

Oggi, non basta più evitare nelle dichiarazioni pubbliche di fare riferimenti ad un passato fascista, si deve anche vigilare sulle attività reali di questi gruppi che si presentano persino alle elezioni e per i quali vota un pericolosissimo 1% della popolazione: un fuoco che cova sotto le braci di una passata civiltà del terrore fascista e che attende solo la buona occasione per tornare a divampare.

Mentre in parlamento si discute, ogni tanto e nemmeno troppo, di cosa sia oggi il fascismo, nelle aziende italiane si consuma il dramma di persone umane trattate come schiavi, questa volta prima i ne*ri e dopo gli italiani.

Perché se non difendiamo il rispetto per gli altri, chiunque essi siano, saremo domani incapaci di difendere il rispetto per noi stessi e per i nostri figli.