RAGAZZI TRADITI

DI NELLO BALZANO

Cari giovani,
chi ci aveva preceduto erano le persone di questa fotografia, è del 1962, e noi non siamo stati capaci di difendere niente delle tante conquiste, non abbiamo capito che la conquista dei diritti che ci avevano lasciata non è stata una passeggiata, è stata una lotta dura fatta di sacrifici ed ogni passaggio era un incognita, perché i ricatti le divisioni c’erano anche allora.
Ma loro si sono uniti ed hanno vinto e nel frattempo senza parlare ci avevano fatto capire che dovevamo difendere con i denti ogni virgola.
E noi negli anni a seguire cosa abbiamo fatto?
Abbiamo disquisito sull’orologio sul polsino di Gianni Agnelli, che indossato da uno qualsiasi di noi, avrebbe fatto ridere chiunque, lui no, era trendy.
Poi ci siamo persi a deridere i vizietti di Lapo, uno che se fosse stato un figlio d’operaio, sarebbe stato in fila alla Caritas per chiedere  un pasto caldo.
Ed oggi siamo qui a dividerci se Marchionne terminato il suo ruolo, ha fatto bene o male.
Nel frattempo si discute senza un senso logico di fenomeni migratori, anche di voi giovani, di diritti cancellati anche da un partito erede di chi era al fianco come parte integrante di queste tute sporche di grasso.
Cari giovani avete tutte le ragioni del mondo per essere incazzati, per reagire anche in modo scomposto e per noi irragionevole nelle vostre scelte politiche, non vi abbiamo indicato una direzione, abbiamo dato per scontato che quelle lotte fossero definitive.
Abbiamo perso senza battere ciglio, anzi ci siamo fatti convincere che il costo di un’azione nel mercato, che sale quando si licenziano le persone, è più importante delle loro dignità.
Non ripetete più il nostro errore, non fatevi prendere in giro dalla politica tutta, riappropriatevi della vostra libertà, della vostra intelligenza, non state a sentire chi vi racconta che non ci sono alternative, che quello che vi succede intorno è inevitabile, il futuro si costruisce giorno per giorno, i risultati saranno evidenti solo quando qualcuno cercherà di convincervi che è sbagliato, ma non sarà vero.