CEDRIC HERROU, QUANDO TI PORTA IL CUORE

Può capitare che alla notizia che vi sono dei migranti che affrontano migliaia di chilometri in condizioni al limite della sopravvivenza, soffrendo in modo indicibile e rischiando la propria vita per un futuro non migliore, ma solo per un futuro che dove vivevano prima in qualche modo gli era negato, qualcuno di noi pensi che questo sia ingiusto, qualcun altro voglia fare qualcosa e pochi davvero la facciano, ma spingersi a sfidare da soli la legge perché il nostro cuore non sopporta la vista di tanta disperazione, capita davvero raramente.

Eppure a Cedric Herrou, una persona normale, giovane, barba, occhiali, un basco sempre in testa ed uno sguardo pulito, questa cosa è capitata qualche tempo fa e non guardando la TV, leggendo i giornali o navigando in rete, a lui è capitato lavorando.

Cedric Herrou è un contadino che coltiva olivi al confine tra Italia e Francia, lui le persone non le ha viste da dietro uno schermo, lui le ha incontrate, ha constatato che dormivano all’aperto, in condizioni disumane e che la loro disperazione era così grande da superare la paura di morire per strada.

Ecco che il suo cuore è scoppiato e lo ha costretto a fare qualcosa e per lui quel qualcosa è stato aiutare di persona quegli esseri umani abbandonati dagli stati più potenti del mondo, quegli stati che si incontrano per discutere del destino delle persone usando come sigla la lettera G maiuscola: Grandi.

Grandi davanti al mondo economico e piccoli, piccolissimi davanti all’umanità che soffre.

Cedric Herrou probabilmente non sa nulla di questo, lui ha 37 anni ed è un contadino che lavora la sua terra a Breil-sur-Roya, a pochi chilometri da Ventimiglia: uova, olio e olive che produce da solo.

Cedric Herrou, però, ha un cuore, un cuore che pulsa forte e che non ha retto davanti a tanto orrore e lo ha spinto a fare quello che, forse, non avrebbe mai pensato di fare: agire senza pensare, aiutare l’umano senza tener conto delle leggi degli uomini potenti. Dare una mano a quelle persone a sopravvivere.

Così dallo scorso marzo in poi ha aiutato almeno duecento migranti ad attraversare il confine tra Italia e Francia ed istigato 57 ad occupare un edificio in disuso delle SNCF per ripararsi dal freddo, solo che queste cose sono dichiarate illegali dal governo francese che lo ha posto adesso sotto processo per “aiuto all’ingresso, alla circolazione e al soggiorno di stranieri irregolari”. La pena prevede fino a 5 anni di reclusione e 30 mila euro di multa, ma la Procura di Nizza ha chiesto solo 8 mesi di carcere e la confisca del suo furgone.

Fuori dal tribunale il 4 gennaio scorso c’era una folla che lo acclamava come un eroe, dentro il palazzo il suo avvocato, Zia Oloumi, sosteneva che il suo assistito stava solo applicando uno dei valori fondamentali della repubblica francese, la fratellanza.

Ma le gesta di Cedric non sono passate inosservate, i lettori del quotidiano Nice Matin lo hanno eletto “Cittadino dell’anno della Costa Azzurra”, mentre il presidente del dipartimento Alpi Marittime del Partito Repubblicano Francese, Eric Ciotti, sostiene che quella di Herrou sia una «falsa generosità» e che le sue azioni siano «un insulto alle forze dell’ordine, ai doganieri e ai militari».

Dal canto suo Cedric Herrou ha già spiegato benissimo la cosa, ha detto «Mi metto fuori dalla legge per aiutare i minori. Non voglio dovermi vergognare, tra vent’anni». Quello che fa, perciò, lo fa per se stesso, per il suo cuore grande e debole di fronte alla miseria del mondo.

A chi lo intervista risponde «Io non sono mica un filantropo. Anzi, ero andato a vivere in campagna per starmene per conto mio! E so che se un giorno avrò dei figli, e tra 20 o 30 anni mi domanderanno da che parte ero, non avrò nulla da vergognarmi a rispondere. Del resto, per noi della Roya questa è una tradizione, ormai: ai tempi della Seconda guerra mondiale abbiamo nascosto gli ebrei, negli anni Trenta abbiamo aiutato gli italiani a passare il confine, per fuggire dal regime, compresa mia nonna… E poi, con questa legge che cosa dovrei fare, chiedere i documenti a qualcuno prima di aiutarlo? Sento la gente dire cose realmente ridicole: “Aiuti solo i neri, quando aiuti i bianchi?”. Beh, scusate tanto se nella mia vallata non abbiamo i barboni per le strade. Non ce li abbiamo bianchi. E neanche neri. Mi dispiace!»

Rabbia, indignazione ed incapacità distare fermo, fuori legge ma non contro la legge, Cedric non è un criminale, collabora persino con la Polizia, specie quando si tratta di minorenni, «molti passano dalla ferrovia – dice – e arrivano direttamente a casa mia. Io li sistemo, li faccio riposare, per loro faccio le carte per il Tribunale dei minori e poi li accompagno dalla polizia.», «Io ho un rapporto molto cordiale con la polizia della Valle. Non sono contro la polizia, sono contro il sistema che li costringe a obbedire a ordini illegali. E loro lo fanno, perché sono formati per eseguire, senza stare troppo a riflettere.»

Cedric Herrou non è un eroe e non vuole diventarlo, Cedric Herrou è una persona normale, tanto normale che fa sentire noi diversi, e forse lo siamo, incapaci di fare ancora come lui, andare dove ci porta il cuore.

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