DI VIRGINIA MURRU
Il 22 dicembre il Ministero dei Trasporti e il Ministero dell’Economia hanno firmato i decreti per la fusione di FS Italiane e Anas, il cui risultato sarà un grande polo integrato, d’importanza internazionale nel campo delle infrastrutture.
“Ormai il dado è tratto” – ha commentato il ministro Graziano Delrio a operazione conclusa.
Negli ultimi giorni del 2017 è stato deliberato l’aumento di capitale da parte dell’Assemblea degli azionisti di FS, di 2,86 mld di euro, tramite il conferimento della partecipazione Anas, in toto, detenuta dal Mef. Soddisfatto il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che dichiara:
“Oggi nasce un gruppo industriale che contribuirà in modo significativo alla crescita degli investimenti pubblici, e nel contempo renderà più efficiente e innovativo il sistema dei trasporti. Per il Governo è un grande traguardo, insieme a FS e Anas ha realizzato e perseguito con grande impegno questo risultato. Il fine è quello di rendere più semplici i collegamenti in Italia, attraverso un forte impulso allo sviluppo infrastrutturale, secondo un Piano pluriennale di risorse e opere prioritarie.”
Nel sito ufficiale di Anas sono stati pubblicati i nomi dei componenti il nuovo Consiglio di Amministrazione di FS Italiane, del quale farà parte la dott.ssa Gioia Ghezzi, Ing. Renato Mazzoncini (Presidenti); dott.ssa Simonetta Giordani, avv. Federico Lovadina, Ing. Wanda Ternau.
Dal CdA di Anas in arrivo la prof.ssa Francesca Moraci e il Prof. Giovanni Azzone, quest’ultimo ricopre anche il ruolo di Rettore e Presidente del Politecnico di Milano.
Con la ‘confluenza’ di Anas in FS, a fianco di Rete Ferroviaria Italiana, si crea il primo polo integrato di ferrovie e strade in Europa, in termini di abitanti serviti e investimenti; questi ultimi saranno pari a 108 miliardi di euro, ripartiti nei prossimi 10 anni. Non c’è dubbio che all’estero questo colosso avrà credenziali più forti.
Anas all’interno del Gruppo sarà in buona compagnia, ossia insieme a Italferr, che è una controllata in ambito nazionale e internazionale, per quel che concerne la progettazione e l’ingegneria. Ma nel gruppo c’è anche Trenitalia, Busitalia e Mercitalia, aziende di trasporto per merci e passeggeri.
Con il nuovo assetto il Gruppo FS Italiane ha una nuova configurazione e una rete infrastrutturale-ferroviaria-stradale di circa 44 mila Km, percorsi annualmente da 2,3 miliardi di veicoli. Pertanto 64,5 miliardi di km sulle strade e autostrade con gestione Anas, si sommano al traffico già gestito dal Gruppo FS, ossia 750 milioni di passeggeri l’anno su rotaie, dei quali 150 all’estero. Oltre a 290 milioni di passeggeri su ‘gomma’, dei quali 130 all’estero, e infine 50 milioni di tonnellate di merci. Numeri che parlano da soli.
Ora il Gruppo, in seguito al conferimento di Anas e 81 mila dipendenti, può permettersi un fatturato di 11,2 miliardi di euro, con un potere d’investimento pari a 8 miliardi, su 50 miliardi di capitale investito. Per FS e il Piano industriale decennale, uno degli obiettivi fondamentali è l’integrazione infrastrutturale.
Per Anas si attua un’altra fase nel processo di trasformazione già programmato negli ultimi anni. In cordata con FS, sarà in grado di affrancarsi dai vincoli della Pubblica Amministrazione, e potrà nondimeno raggiungere obiettivi di mercato indispensabili per il miglioramento della gestione.
FS a sua volta avrà i suoi vantaggi, potrà realizzare e progettare strade e ferrovie con la semplificazione della condizione di polo integrato, e di conseguenza, con un notevole contenimento di costi ed extra costi. Potrà, all’interno del Gruppo, condividere il know-how, che permetterà uno sviluppo di progetti integrativi (smart road), con tecnologie innovative, da realizzare in Italia e all’estero.
La cooperazione all’interno del gruppo potrà, aspetto non trascurabile, ridurre i tempi nella realizzazione delle opere, in virtù di un coordinamento operativo e gestionale del polo integrato, e tutto questo, naturalmente, andrà a beneficio dello sviluppo infrastrutturale, del quale il Paese ha bisogno per sostenere la crescita. All’estero ci sarà un soggetto unico di ‘rappresentanza’ e operatività, pertanto sul piano internazionale, il Gruppo FS Italiane rappresenterà l’intera potenzialità d’interventi e servizi legati alle infrastrutture e mobilità.
Le attività internazionali cresceranno notevolmente nel decennio 2017/26: dal 13% passeranno al 23%; in termini d’importi si passerà da un miliardo di euro a 4,2 miliardi nel 2026. FS Italiane ha realizzato diversi progetti in Arabia Saudita ed Emirati, e continuerà in futuro; l’espansione all’estero proseguirà anche in India, Americhe, Africa e Sud Est Asiatico.
Una discreta attività internazionale è stata svolta negli ultimi anni anche da Anas all’estero, con commesse per 150 milioni di euro. Una parte dei proventi delle commesse viene dalla realizzazione dell’autostrada M4 in Russia.
Tutti soddisfatti nel CdA del Gruppo FS e Anas. Dichiara Renato Mazzoncini, Ad di FS:
“Con il passaggio di Anas nel Gruppo, in futuro sarà possibile progettare, realizzare e gestire in modo efficace lo sviluppo integrato delle infrastrutture nazionali, ferroviarie e stradali, puntando su un lavoro di sinergia, sul piano tecnologico ed economie di scala, che garantiranno maggiore efficienza e velocità d’intervento. Tappa fondamentale per il Piano industriale del Gruppo, che si accinge ad un cambio di ruolo: non solo impresa ferroviaria nazionale, ma impresa europea di mobilità.”