BOERI: “CONTROLLARE LA PRESENZA DEI MIGRANTI, PROBLEMA SERISSIMO PER I FLUSSI CONTRIBUTIVI”

DI VIRGINIA MURRU

 

Il presidente dell’Inps Tito Boeri non usa eufemismi per mettere in rilievo il rischio che comporta per il sistema pensionistico la riduzione del flusso di migranti. lo ha espresso con toni preoccupanti nel corso del suo intervento al Festival del Lavoro, che si è tenuto a Milano al  Centro Congressi Mi.Co, il 28 giugno ( si concluderà oggi).

All’appuntamento annuale, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, giunto alla sua nona edizione, erano presenti 270 ospiti, tra i quali il ministro del Lavoro Luigi Di Maio e il ministro dell’Interno Matteo Salvini, accademici ed esperti a vario titolo del tema ‘Lavoro’.

Nel suo intervento, il presidente dell’Inps ha fatto considerazioni importanti, che mettono in discussione la politica di controllo sui migranti  portata avanti dal Governo, e che peraltro sta infervorando il dibattito in ambito europeo, suscitando anche tensioni non facilmente superabili.

Ora le contrapposizioni interne in tema di flussi migratori emergono chiare dalle dichiarazioni di Boeri:

“Stanno diventando preoccupanti gli scenari sulla spesa pensionistica, a causa del controllo dei flussi migratori. Sul piano demografico in Italia è in atto un calo delle nascite rilevante, il sistema pensionistico non è in grado di adattarsi a questo fenomeno, a causa delle forte interdipendenza, si tratta di un problema serissimo, e riguarda l’immediato.”

“Volenti o nolenti – ha proseguito Boeri – la costante presenza dei migranti può aiutarci a gestire questa difficile transizione demografica. Quand’anche ci fosse in Italia un’inversione di tendenza a livello demografico, ci vorrebbero almeno 20 anni prima che questi contribuenti fossero in grado di compensare il gap col versamento dei contributi. Attualmente questo flusso contributivo  per il sistema pensionistico è importante, con la diminuzione dei flussi, l’arrivo di migranti “comincia ad essere non più sufficiente” a controbilanciare “il calo degli autoctoni.”

Affermazioni in linea con l’Ufficio parlamentare di bilancio, che proprio il giorno prima (il 27 giugno)  aveva ricordato in una relazione, l’importanza dell’arrivo degli immigrati per i conti pubblici, per le stesse ragioni sottolineate dal presidente dell’Inps, ossia il sostegno contributivo.

In evidente contrapposizione con le recenti misure adottate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale, anche attraverso un tweet, ha espresso tutto il suo dissenso nei confronti delle dichiarazioni di Boeri:

“Secondo Boeri, presidente dell’Inps, la “riduzione dei flussi migratori” è preoccupante, perché sono gli immigrati a pagare le pensioni degli italiani…..
E la legge Fornero non si tocca.
Ma basta!!!”

Al Festival del Lavoro ancora in corso a Milano, Boeri ha fatto anche riferimento alla “quota 100”, riforma che dovrebbe permettere di neutralizzare la legge Fornero, ma che avrebbe riflessi non di poco conto sulla spesa pensionistica, e non solo: non migliora il rapporto tra pensionati e lavoratori. Boeri sottolinea il fatto che aumenterebbe il numero dei pensionati, circa un milione, ma diminuirebbero i lavoratori per via delle tasse sul prelievo pensionistico.

Il presidente dell’Inps ha poi espresso qualche considerazione sulle cosiddette “pensioni d’oro”:

“interventi di questo tipo, sono auspicabili nel momento in cui il debito pubblico è molto alto, e quando si volesse abbassare la pressione fiscale sul lavoro finalizzata al rilancio dell’economia.”