L’INCENDIO ALLA FG RICICLAGGI DI CAIRO MONTENOTTE SI POTEVA EVITARE ?

DI NELLO BALZANO

Da Cairo Montenotte (SV)

Un incendio in un capannone di un’industria di riciclaggio di Cairo Montenotte alle 21,50 di ieri sera sta provocando pesanti problemi di inquinamento in una vasta zona della Valbormida.

Si tratta del terzo episodio in Italia in pochi mesi, il materiale che proviene dalla raccolta differenziata ha generato alte fiamme, ma soprattutto una nube tossica che sta investendo diversi comuni vicini.

I sindaci hanno ordinato la chiusura delle scuole, doveva essere il primo giorno dopo le vacanze, anche se l’ARPAL non ha ancora elementi per valutare l’impatto ambientale che ha colpito una zona dove risiedono 10000 persone

Non sono però state interrotte le attività delle imprese, con una motivazione alquanto ambigua, per evitare la richiesta di danni, qualora non emergano problemi dalle misurazioni dell’Agenzia Regionale, un aspetto questo che lascia alquanto perplessi, quasi a considerare la salute dei lavoratori secondaria rispetto all’eventuale danno economico.
Tutto questo succede in un periodo dove la deindustrializzazione di questo territorio ha raggiunto livelli altissimi, per assurdo, quindi l’ambiente non avrebbe più dovuto subire danni.
Se questo succede significa, secondo me, che si è abbassata la guardia nella pratica di prevenzione. Continuare con questa metodologia di abbattere i costi, per poter portare avanti in modo competitivo un’attività, tagliando ciò che sembra superfluo, ma che in realtà è fondamentale, è un grave errore.
Si sono eliminate in molte attività lavorative le posizioni che servivano alla vigilanza durante l’inattività, pensando che i nuovi sistemi di sorveglianza elettronica supplissero a pieno.
Ci sarà, spero, un’indagine per chiarire inequivocabilmente le motivazioni del disastro che ha portato al grave incendio che per fortuna non ha provocato vittime.
Sarebbe auspicabile che tutto questo porti a far riflettere sui cambiamenti nel mondo del lavoro, che invece di migliorare la situazione hanno creato condizioni di grave pericolo per i lavoratori e per gli abitanti delle zone limitrofe.
Un turno di sorveglianza notturno impiega poche unità di persone, economicamente ha un basso impatto sul bilancio, ma resta il sistema di prevenzione più efficace, quando si genera un danno così si creano anche grossi problemi per il futuro lavorativo di chi opera durante le ore di attività normali.